... e ancora
"La
libertà, sola, per contro, può efficamente combattere in simili società
i vizi che sono ad esse connaturali, e frenarle sulla china dove
tendono a scivolare. Essa soltanto, invero, può sottrarre i cittadini
all'isolamento dovuto alle loro stesse condizioni di vita, per
costringerli a riaccostarsi l'uno all'altro; essa sola li anima, li
mette diuturnamente in contatto con la necessità di concertarsi, di
persuadersi, di reciprocamente giovarsi nella pratica dei comuni affari.
Essa soltanto é in grado di strapparli al culto dell'oro e alle
meschine faccende giornaliere dei loro affari privati, per far loro
sentire e vedere, in ogni momento, la circostante e sovrastante presenza
della patria; essa soltanto può sostituire di tempo in tempo all'amore
del benessere passioni più energiche ed alte, offire all'ambizione scopi
maggiori che non quello di far quattrini, creare la luce che permette
di scorgere e giudicare i vizi e le virtù degli uomini."
ora: chi ha scritto questi due passi, peraltro attualissimi, e, soprattutto, quando sono stati scritti?
La
domanda ha un senso perché proprio per come si é radicato nel profondo
degli uomini occidentali l'ideologia del pensiero unico liberista nella
società, così come disegnata dal filosofo e sociologo polacco Bauman,
liquida dove la postmodernità si é sostituita alla modenità e dove ai
cittadini, e produttori in particolare, si sono sostituiti i
consumatori: lega concetti come il consumismo (e la creazione di rifiuti
umani), la globalizzazione (e l'industria della paura), lo
smantellamento delle sicurezze (in cui sono cresciuti i padri) per
arrivare a una società "liquida" sempre più frenetica e costretta ad
adeguarsi alle attitudini del gruppo per non sentirsi esclusi.
"L'esclusione sociale elaborata da Bauman non si basa più
sull'estraneità al sistema produttivo o sul non poter comprare l'essenziale, ma sul non poter comprare per sentirsi parte della modernità. Secondo Bauman il povero, nella vita liquida, cerca di standardizzarsi agli schemi comuni, ma si sente frustrato se non riesce a sentirsi come gli altri,
cioè non sentirsi accettato nel ruolo di consumatore. La critica alla
mercificazione delle esistenze e all'omologazione planetaria si fa
spietata soprattutto in Vite di scarto, Dentro la globalizzazione e Homo consumens ( l'ultimo passo e preso dalla biografia del filosofo su Wikipedia)".
Ecco il cancro che ci sta distruggendo: la cura c'é, mancano i medici e gli infermieri. Ci sono volontari?
Non
é solo un problema di volere o di potere, ma soprattutto di
sopravvivenza per tutti coloro che di questa società sono stufi di
assumere quel ruolo di rifiuti umani per loro disegnato, e in certi casi
predefinito, da chi ha tutto l'interesse a che le cose rimangano
esattamente come sono perché se "libertà" é la loro parola principe in
realtà essi la temono come il davolo teme l'acqua santa perché il girono
in cui i suindicati candidati a diventar rifiuti dovessero accorgersi
che ne sono i primi depositari verrebbe scoperto il giochino messo su da
30 anni a questa parte da chi il potere l'ha nelle proprie mani e non
ha nessuna intenzione di dividerlo (tantomeno condividerlo) con gli
altri..... ora il punto é: se la loro libertà può essere acquistata a
suon di quattrini e di privilegi, l'altra libertà, quella vera, come la
si potrà conquistare? A voi le risposte....
perché io, come eretico di questa società, so che di talentuose anime
belle pronte a saltare sul carro, uno qualunque, del prossimo vincitore,
pur sapendo che il loro é solo opportunismo conformista, ce ne sono a
iosa ... moltissimi meno sono quelli disposti a segargli le ruote!!!!
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