martedì 4 settembre 2012

il silenzio degli eretici...

... "La frenesia di arricchire a qualunque costo, la passione degli affari e del lucro, la ricerca del benessere e dei godimenti materiali sono le passioni più comunemente diffuse. Esse dilagano facilmente in tutte le classi, prendono piede anche in quelle che prima ne erano apparse più immuni e perverrebbero in breve tempo a snervare e a degradare l'intera nazione, se nulla intervenisse per raffrenarle. Orbene, é appunto nella peculiare essenza del dispotismo il favorirle e l'estenderle. Quelle passioni debilitanti gli giovano: esse sviano la mente degli uomini dagli affari pubblici e la tengono altrove occupata, cosicché essi tremano al solo pensiero di rivoluzioni. Il solo dispostismo può propiziare per essi quel segreto e quell'ombra che mettono a loro agio le cupidigie, e consentono di conseguire illeciti lucri senza timore di disonorarsi. Senz'esso, siffatte passioni sarebbero forti; con esso, trionfano."
... e ancora
"La libertà, sola, per contro, può efficamente combattere in simili società i vizi che sono ad esse connaturali, e frenarle sulla china dove tendono a scivolare. Essa soltanto, invero, può sottrarre i cittadini all'isolamento dovuto alle loro stesse condizioni di vita, per costringerli a riaccostarsi l'uno all'altro; essa sola li anima, li mette diuturnamente in contatto con la necessità di concertarsi, di persuadersi, di reciprocamente giovarsi nella pratica dei comuni affari. Essa soltanto é in grado di strapparli al culto dell'oro e alle meschine faccende giornaliere dei loro affari privati, per far loro sentire e vedere, in ogni momento, la circostante e sovrastante presenza della patria; essa soltanto può sostituire di tempo in tempo all'amore del benessere passioni più energiche ed alte, offire all'ambizione scopi maggiori che non quello di far quattrini, creare la luce che permette di scorgere e giudicare i vizi e le virtù degli uomini."
ora: chi ha scritto questi due passi, peraltro attualissimi, e, soprattutto, quando sono stati scritti?
 La domanda ha un senso perché proprio per come si é radicato nel profondo degli uomini occidentali l'ideologia del pensiero unico liberista nella società, così come disegnata dal filosofo e sociologo polacco Bauman, liquida dove la postmodernità si é sostituita alla modenità e dove ai cittadini, e produttori in particolare, si sono sostituiti i consumatori: lega concetti come il consumismo (e la creazione di rifiuti umani), la globalizzazione (e l'industria della paura), lo smantellamento delle sicurezze (in cui sono cresciuti i padri) per arrivare a una società "liquida" sempre più frenetica e costretta ad adeguarsi alle attitudini del gruppo per non sentirsi esclusi. "L'esclusione sociale elaborata da Bauman non si basa più sull'estraneità al sistema produttivo o sul non poter comprare l'essenziale, ma sul non poter comprare per sentirsi parte della modernità. Secondo Bauman il povero, nella vita liquida, cerca di standardizzarsi agli schemi comuni, ma si sente frustrato se non riesce a sentirsi come gli altri, cioè non sentirsi accettato nel ruolo di consumatore. La critica alla mercificazione delle esistenze e all'omologazione planetaria si fa spietata soprattutto in Vite di scarto, Dentro la globalizzazione e Homo consumens ( l'ultimo passo e preso dalla biografia del filosofo su Wikipedia)".
Ecco il cancro che ci sta distruggendo: la cura c'é, mancano i medici e gli infermieri. Ci sono volontari?
Non é solo un problema di volere o di potere, ma soprattutto di sopravvivenza per tutti coloro che di questa società sono stufi di assumere quel ruolo di rifiuti umani per loro disegnato, e in certi casi predefinito, da chi ha tutto l'interesse a che le cose rimangano esattamente come sono perché se "libertà" é la loro parola principe in realtà essi la temono come il davolo teme l'acqua santa perché il girono in cui i suindicati candidati a diventar rifiuti dovessero accorgersi che ne sono i primi depositari verrebbe scoperto il giochino messo su da 30 anni a questa parte da chi il potere l'ha nelle proprie mani e non ha nessuna intenzione di dividerlo (tantomeno condividerlo) con gli altri..... ora il punto é: se la loro libertà può essere acquistata a suon di quattrini e di privilegi, l'altra libertà, quella vera, come la si potrà conquistare? A voi le risposte.... perché io, come eretico di questa società, so che di talentuose anime belle pronte a saltare sul carro, uno qualunque, del prossimo vincitore, pur sapendo che il loro é solo opportunismo conformista, ce ne sono a iosa ... moltissimi meno sono quelli disposti a segargli le ruote!!!!

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