lunedì 12 novembre 2012

Ecce.... italia

Non ci dovremmo meravigliare del ripetersi frequente dei cosiddetti "eventi climatici estremi", vero?
Da anni i più accorti e corretti osservatori ce lo ripetono fino allo sfinimento: il cima é cambiato, nel vero senso della parola;
all'inizio erano irrisi e guardati con scetticismo e sufficienza dai soliti noti ma poi ... poi i suindicati "eventi" sono cominciati non solo a verificarsi ma anche ripetersi ciclicamente e tutto é cambiato, anzi gli scettici sono diventati i primi a lanciare allarmi, superando, in "tecnicalità" e, spesso, ambientalismo gli antesignani i primi "ecologisti" che ci dicevano: di stare attenti; che le cose stavano cambiando; che il clima stava cambiando e che niente sarebbe stato più come prima, ed era meglio prepararsi al peggio e programmare per le prossime generazioni.
Eppure, un paese accorto e lungimirante (l'italia non é né l'uno né l'altro perché tutti vogliono la casa in collina, come tutti la vogliono in posizione ottimale.. così come i politici vogliono i voti di costoro e li accontentano a cuor leggere, un condono non si nega mai... a nessuno da campione d'italia fino a lampedusa) avrebbe previsto e difeso il territorio; così come lo stesso paese avrebbe negato colate di cemento laddove non ce ne dovevano essere, così come avrebbe messo in essere opere di manutenzione e mantenimento dello status quo se non, addirittura, (attraverso le opere da fare in base allo stato dell'arte della scienza) migliorare il terrotorio perché per quanto violento può essere un cambiamento se l'uomo ci si mette almeno riesce non tanto a porvi rimedio quanto a limitare i danni a persone e cose: magari si spende un pò di più subito; magari si perdono voti alle successive elezioni; magari si costruisce meno o con più raziocinio; magari tutto ma i vantaggi sono che:
  1. i danni che vengono limitati, quasi sempre, alle cose;
  2. che un adeguata protezione civile riesce a far fronte senza vivere sempre e perennemente in emergenza;
  3. nessuno muore o almeno  le perdite sono limitatissime....
.... ma sappiamo che quel paese dei sogni non esiste e niente di quanto sopra é stato fatto e i risultati si vedono..... l'altro ieri a Genova, poi le cinque terre, poi la garfagnana e la lunigiana, ieri massa carrara e in parte la lucchesia, e domani? Quanto tempo ancora dovrà passare perché apriamo gli occhi e, prima della prossima tragedia, comprendiamo che é meglio prevenire che curare o, tradotto, é meglio sbarazzarsi di quelli che ci vengono a solleticare la pancia e ci fermiamo a riflettere che politici, tecnici, prof. ecc. servono, inteso come servizio, e non sono li' per grazia ricevuta o perché dall'alto credono che siano indispensabili per salvaguardare mercati e interessi non certo della maggioranza.... mi spiace per il finale politico ma mai come nel nostro paese la politica ci rappresenta e ci somiglia; oggi più che mai: con questa politica, e i tecnici di complemento, ormai é chiaro, non si arriva da nessuna parte se non nelle tasche di chi dalla tragedia ci guadagna: non é un caso che é nata una nuova branca dell'economia: é chiamata "economia delle catastrofi" un, ormai, mercato che non conosce crisi né cali di domanda, anzi.... da Katrina fino a massa carrara il mercato delle catastrofi é fiorentissimo e fa profitti sugli errori e sulla scarsa onestà e lungimiranza tanto dei politici negli ultimi 40 anni quanto dei tecnici al loro seguito, per tacere di questi "tecnici" ora al potere che non servono ad altro che a stornare soldi non certo alle esigenze del paese ma delle banche...... intanto godetevi questa rassegna, parziale, del disastro nel quale mi sono trovato insieme a migliaia di massesi e carraresi.....

.....fino alla prossima.....

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