mercoledì 2 gennaio 2013

11% nei sondaggi: come rischiare di gettare alle ortiche un patrimonio di speranza nel cambiamento

Dei sondaggi non m fido, é vero; ma sono un  segnale per quanto inattendibili possano essere perché spesso o si cambia idea o sono forzati o, se sono fatti in maniera seria, letti in maniera parziale da chi ha interesse solo a guardare il proprio orticello. Ma tutti quelli che sono a disposizione dicono tutti, punto meno punto più che M5S é in discesa: é accreditato di un 11-13%,  rispetto al 15-17% di qualche mese fa e il 20 prima dell'estate. Come mai? Bé i motivi son vari: ma ritengo che il principale sia proprio nel come la crisi di crescita sia stata gestita dal fondatore e capo del movimento che con alcune improvvide prese di posizione (ad esempio, ma é solo l'ultima, il rifiuto costante di non fare alleanze, anche con persone di provata legalità come Ingroia) e una non oculata gestione interna del movimento che ha scoperto il fianco alla partitocrazia imperante e ai suoi sodali mediatici sempre pronti a rendersi proni ai voleri di chi ha i cordoni della spesa; per non parlare dei contrasti e delle espulsioni che hanno danneggiato fortemente l'immagine del movimento (anche qui scoprendogli il fianco agli attacchi dei nemici), cos'altro avrebbe dovuto fare? Secondo me avrebbe dovuto seguire il percorso originario tracciato e non cambiare strada perché nel farlo, proprio perché é un movimento non strutturato, verso una organizzazione definita: nella società liquida la strutturazione non sempre é positiva, anzi (senza un ideologia di base comune) é controproducente perché evidenzia i limiti intrinsechi, non ultimo l'arrivismo di alcuni e le aspettative dei tanti, del movimento stesso. Non ha tenuto conto di una cosa che negli USA, nostro (piaccia o meno) paese di riferimento, i movimenti "sociali" hanno durata breve e finiscono proprio quando sembra che possano fare il salto di qualità: non perché non ne siano capaci ma proprio perché, mancando un humus comune ideologico, sono portatori di interessi spesso disparati che un solo uomo, pur se ben consigliato dallo spin doctor di turno, non riesce sempre a riassumere a unitarietà e non riuscendovi é costretto a riassumerne nella propria persona soprattutto l'aspetto superficiale. Non sto dicendo che non si dovevano dare la forma "movimento", anzi ma se s'intraprendeva questa strada allora si sarebbe dovuta seguire davvero fino in fondo, ossia la nascita di strutture singole d città, provinciali ecc. sotto cui ci doveva essere la base che vigilava: ma se avessero fatto così non avrebbero avuto niente di differente dagli "altri"; c'era un altra strada: quella del piraten partei tedesco; la mia preferita. C'é un solo problema: non siamo tedeschi ... metti tre italiani in una stanza e dopo pò se ne vedranno delle belle; in pratica metterebbero tutto il campionario di cui siamo capaci e per il quale in tutto il pianeta ci vedono, se va bene, come "folkloristici" ... se va male come i "pezzenti d'europa" per giunta con un notevole tasso d' analfabetismo di ritorno e incapacità di rapportarsi non solo con se stessi, cosa già difficile, ma con gli altri ..... cosa questa pressoché impossibile.
Il punto, però, é: quell'area potenziale del 20% in cui M5S potrebbe pescare. E' un area composta da: delusi dai partiti, frustrati dal marcio circostante, giovani precari (e in molti casi nemmeno tali, ma solo giovani), cittadini comuni che alla fine si sono accorti della truffa di cui erano oggetto (grazie alle battaglie svolte dal blogger), e tanti altri che in vario modo avevano cominciato ad interessarsi alla politica di nuovo... tutti costoro sono un grande patrimonio e perderlo ora significa perdere la democrazia nel suo vero significato dando ragione proprio a coloro che hanno fatto dell'idea di Lippman, "il popolo non é capace di autogovernarsi ecco perché ci vogliono i migliori fra esso a guidarli", il muro ideologico dietro il quale si nascondono escludendo gli altri, tutti gli altri. Dilapidare questo patrimonio é irresponsabile: crea una massa critica che, prima o poi, seguirà (non foss'altro per pura disperazione) il primo presunto unto del signore che gli si presenti davanti promettendogli ... l'ovvio che si vogliono sentire promettere; un esperienza già vissuta più volte in questo paese ma che a quanto pare non se ne fa mai tesoro.
Personalmente credo che, anche se c'é poco tempo (ormai) con le elezioni alle porte, M5S può risalire ancora: basta solo che riprendano l'iniziativa com'era fino a qualche mese fa, non é facile, ma ci possono riuscire.... io posso sempre, ad esempio, farmi una maxi dormita il giorno delle elezioni e non andare a votare perché sono uno e valgo solo uno, ma il paese? Lo vogliamo lasciare in mano a banchieri e politici? Quanto dovranno soffrire ancora  pensionati, donne, giovani, cassintegrati ecc. prima di poter sperare in un cambio che li veda protagonisti e non succubi? Grillo e M5S é una speranza, non la sprechino .. grazie.
p.s.
queste sono riflessioni e non accuse quindi se qualcuno si sente offeso o colpito mi spiace ma son abituato a dire quello che penso e a mantenere sempre vivo quel bambino in me che, ancora, guarda il mondo circostante come qualcosa da scoprire e decifrare.

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