venerdì 17 maggio 2013

i punti certi del problema: alcune idee scritte

Siamo parte di un processo di globalizzazione che non è una cosa nuova, parte dall'impero romano; fin da quando gli imperi cominciarono ad espandersi oltre i confini continentali, ad altri continenti in una corsa ad accaparrarsi risorse, manodopera a basso costo, sbocco dei prodotti nel mercato coloniale..... poi con il tempo si comprese che non era strettamente necessario controllare direttamente le terre conquistate: bastava fare in modo che le ex colonie non crescessero troppo in autonomia e le locali classi dirigenti si formassero nelle proprie scuole e ne assumessero anche mentalità e costumi, corruzione compresa.
E' un processo lento mai lineare e spesso ha visto anche capovolgersi i termini dell'equazione: i padroni di ieri diventano gli schiavi di domani e quello che ieri era una colonia domani diventa il centro del mondo.... non importa il processo va avanti comunque.... sembra quasi una necessità umana quella di inventarsi sistemi per opprimere, brutalmente o meno, il proprio simili solo perchè ha qualcosa che vogliamo ben sapendo, se apprendiamo qualcosa dalla storia, che un giorno i termini potrebbero ribaltarsi e ritorcerglisi contro: non importa più forte è la molla del possesso minore è la capacità di capire che a volte dividere e condividere è molto meglio di sfruttare e depredare.
Oggi siamo di fronte a uno di questi capovolgimenti: da pianeta eurocentrico stiamo passando a uno ...... asia-americano (con la seconda parte in stato di dipendenza economica rispetto al primo) e tutti i dogmi studiati per giustificare il rpocesso che vanno a farsi a benedire, principio democratico compreso. Ecco come mai il vecchio mondo è in crisi ed ecco perchè lo strapotere asiatico è in ascesa, ci piaccia o meno ci dobbiamo fare i conti. Come? A mio parere ribaltando i termini dell'equazione nella consapevolezza che la storia e la globalizzazione non sono un processo geometrico che va in lea retta ma spesso torna indietro altre volte da in senso laterale altre ancora si .. ferma.
Prendiamo ad esempio due paesi: l'Italia e il Giappone.
L'Italia: è solo una vecchia gloria; terra di imperi e di scorrerie e di un boom economico senza precedenti nella sua storia unitaria e non oggi sembra uno zombie che vaga senza una particolare meta spinto solo dalla innata fame alla ricerca di un qualcosa che la soddisfi.. come mai è ridotta così? Per le stesse cause che hanno fatto della globalizzazione un processo planetario: la ricerca della massimizzazione del profitto e la riduzione dei costi ma soprattutto la ricerca di sbocco delle proprie merci; da tempo la mente è offuscata da un ideologia, quella del mercato, che impone alcune regole agli Stati e nessuna agli operatori a maggior ragione quando si lega a un treno, l'europa, del quale non ne doveva, e poteva, far parte: non ne aveva né la possibilità nè le strutture e fin dal 1950 il passaggio, spesso secolare, da una società rurale a una industriale e post per saltare a una terziaria e finanziaria l'aveva abbreviato creando enormi fratture che prima o poi non potevano non dare problemi.. e così è stato. Ecoci quindi al paradosso: a fronte, per esempio, di avanzi primari e casse piene delle istituzioni nazionali e locali (non tutte sia chiaro, ma molte) i limiti imposti, e accettati dal ceto dirigente locale, e dai ceti che ne sono espressione (ricordate il paragrafo primo di questo post...), impediscono di impiegarli in investimenti produttivi ma DEVONO andare a ripagare il debito, cui ci si è obbligati, e i suoi interessi quasi per intero.. fare altrimenti, ossia un comune con le casse piene di soldi, significa che aumenta la spesa, e di conseguenza il "buco" da coprire ..... un artificio contabile e un errata interpretazione di una serie storica (ne parlai qualche post fa: il principio teorico sul quale il FMI fonda l'idea che solo l'austerità e le cosiddette riforme possano dare frutti con la crescita..... si è rivelata, secondo un report interno alla stessa organizzazione, ERRATO così come ERRATA è la serie storica di due economisti da nobel che sono stati sputtanati dal primo studente che passa che si è visto incaricare dal proprio prof di economia di studiare la loro serie e che era il presupposto teorico all'equazione del FMI.. tutto sbagliato eppure siamo ancora al punto...) hanno ridotto alla fame: Spagna, Grecia, Portogallo, e, infine, l'Italia che si è dimostrata, come sempre nella sua storia, più realista del re.... altri paesi il proprio debito l'hanno nascosto: la Germania, grazie alla sua organizzazione federale, ha potuto ridurlo perchè l'ha distribuito nei vari laender (però oggi la macchina tedesca perde colpi .. per mancanza di acquirenti e mercati frutto delle politiche estere imposte da queste paese vera potenza europea degli ultimi 20 anni) e nelle varie articolazioni. Insomma la "zombizzazione" del nostro paese è causa non tanto dell'europa in se ma dell'idea di europa che ne danno il ceto dirigente, cresciuto e formatasi con essa, che oggi è predominante e che impone, grazie ai servili media, a tutti noi....
Veniamo al secondo esempio, il Giappone.
Questo paese cambia più governi di noi; è da decenni terra di colonizzzione economica americana; è in crisi nera da altrettanti decenni; eppure fa parte dell'ASEAN (la UE asiatica); eppure ha vicino il rivale di sempre e il suo futuro competitor, la Cina...; eppure tutto quello che volete: però rispetto a 6 mesi fa questo paese è cresciuto del +3,5% (che sommati al -2%, fa un bel 5% di balzo.. da Cina insomma), come mai? Perchè, semplicemente, oltre ai tanti tagli e ritagli ha anche pompato moneta nel sistema, come gli americani, impipandosene dei vincoli, del debito, dei vicini, della necessità della comunità di integrarsi al proprio interno, ecc. ecc. perchè si sa le cose da fare son due: o svaluti o pompi soldi, altro non c'è.. ed ha sempre funzionato, sempre!
Eppure il Giappone è una delle punte di diamante del cosiddetto "sistema occidentale" il sistema di potere che fin dal 1600 ha fatto dell'europa, prima, e delle due sponde atlantiche e pacifiche, poi, il fulcro dell'economia, industriale prima e finanziaria oggi..... cosa c'impedisce di farlo? Eppure il Giappone è una democrazia e non come la Cina un sistema totalitario ammantato di comunismo e votato per intero al liberismo di mercato.... che sta emergendo prepotentemente alla ribalta mondiale e che presto sarà  la vera guida mondiale senza doversi preoccupare del fastidio democratico nè di doversi preoccupare, men che meno, di chiedere di investire perchè fanno a gara per farlo in questo paese e hanno aperto le proprie porte ad esso permettendogli di ... diventarne il padrone perchè possiede tantissima liquidità investita nel debito di quei paesi che fino a decenni prima la trattavano come una colonia.......
E' questa la strada? Un autoritarismo politico-economico? Già ci siamo: nel nostro paese non si muove foglia se i ragionieri europei non danno il via... hai voglia di fare elezioni, chi comanda è a Brussels o a Berlino. La strada è quella "giapponese"? Forse se partiamo dal presupposto che degli altri facciamo a meno; in realtà la spiegazione è molto più sottile e, paradossalmente, più evidente: se vogliamo riprendre la strada abbandonata dobbiamo.... si pompare soldi nell'economia (con tutti i controlli del caso... siamo italiani e furbi di tre cotte per definizione); si svalutare (in alternativa alla prima) ma, soprattutto, liberarci delle catene: non con rivoluzioni e nemmeno denunciando trattati, è inutile.... piuttosto con l'unica cosa che possiamo realmente fare: cercare e cominciare a percorrere una strada; anzi, nel nostro caso, ce la dobbiamo costruire e poi percorrere fino in fondo.... altrimenti i migliori incubi che la grande fantasia di George A. Romero basati sugli zombie (peraltro migliori degli umani, almeno uno scopo ce l'hanno ...) rischiano di essere, in breve tempo, delle favole per bambini... perchè la realtà sarà peggiore... e non venitemi a dire che sono pessimista perchè non è così: io alternative le propongo,a ltri no...
Buon week end
 

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