Fonte: il Fatto Quotidiano di Francesco De Palo | 20 novembre 2014
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"Grecia, la troika chiede altri tagli ma i ricchi diventano sempre più ricchi"
La troika non molla e chiede altre 19 riforme alla Grecia per proseguire nel programma legato al memorandum che ha impedito nel 2012 il default,
ma che lega il Paese mani e piedi a Berlino fino al 2050. Lo scontro
al centro dell’Egeo tra Atene e il triumvirato composto da Ue, Bce e Fmi si riaccende con all’orizzonte il rischio che il piano di salvataggio greco possa essere rimesso in discussione.
Diciannove interventi è ciò che la troika chiede ad Atene dopo due anni di lacrime e sangue. Ma dopo tagli a stipendi, pensioni, e indennità oggi chiede di eliminare categorie protette, welfare e ciò che resta di diritti minimi.
La storia di un memorandum che, come si sospettava, non avrà mai fine.
I funzionari della troika chiedono di azzerare il buco scoperto da 2,6
miliardi di euro previsto nel bilancio del 2015 anche relativo alle
mancate entrate fiscali, con altre tasse.
Intendono inoltre portare a 65 anni l’età pensionabile,
continuare sui licenziamenti nel settore pubblico e privato, cassare
le esenzioni previste per alcune fasce protette che consentono di
andare in pensione in anticipo: pena l’interruzione dei fondi
concordati. Infine propone una netta accelerazione per due misure
limite: abbattere tempi e burocrazia per il pignoramento della prima casa da parte degli istituti bancari in caso di proprietario moroso nel pagamento del mutuo; e un ulteriore aumento dell’Iva dopo le veementi proteste dei cittadini per i prezzi del gasolio per riscaldamento schizzato alle stelle.
Francamente troppo anche per chi, il governo conservatore-socialista di Antonis Samaras,
ha sempre difeso la tagliola europea per risanare il bilancio. Ma che
oggi, forse per la prima volta da un biennio, si rende conto di come
tutto sia diventato improvvisamente insostenibile per un’intera popolazione che anche quest’anno, al netto di rientri sui mercati e ripresa giubilata dalle agenzie di rating,
presenta ancora numeri agghiaccianti: come quel 27% di disoccupati,
che arriva al 60% tra i giovani e i suicidi da crisi scomparsi dalle
cronache ma che non cessano.
La replica di Bruxelles ai
tentennamenti di Atene è durissima. C’è ancora tempo per completare la
valutazione e chiudere il programma in corso prima dell’Eurogruppo
del 8 dicembre. Ma se, tuttavia, entro la fine della prossima
settimana non ci sarà un accordo, anche parziale, con la troika, si
aprirà un problema enorme, per usare un eufemismo. Che secondo fonti
ateniesi potrebbe pregiudicare anche lo stesso memorandum. Il paradosso
però, in questa storia, è che se da un lato i numeri dei poveri e dei disoccupati sono schizzati alle stelle, oggi si scopre che anche quelli relativi ai super ricchi non sono da meno. Secondo il rapporto Wealth-X, i ricchi greci di ieri non solo non hanno pagato tutte le tasse dovute (l’evasione
è ancora altissima ad esempio per gli armatori) ma sono diventati
ancora più ricchi. In particolare, il numero dei milionari nel Paese è
aumentato fino a 565 unità (relativo ai conti correnti gold) con un patrimonio complessivo
di 70 miliardi di dollari: che fa segnare un più 16,7% rispetto al
2013. Con buona pace di chi ha messo un balzello perfino sulle auto a
metano e di quanti, al governo di Atene, hanno impegnato i fondi
pensione.
p.s.
"...Ma per far
inghiottire simili riforme idiote e antipopolari alla cittadinanza, la
devi spaventare come si fa con i bambini. Altrimenti gli italiani, se
non fossero stati dei bambinoni deficienti, non avrebbero accolto con
le fanfare i tre commissari dissimulati che abbiamo inviato loro in
successione: il fratello Mario Monti, il parafratello Enrico Letta, l’aspirante fratello Matteo Renzi" tratto
dal libro di Gioele Magaldi "Massoneria" edizioni chiarelettere; più
chiaro di così perchè, sapete, con il renzismo il futuro è sempre più
"greco"!!!!!
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