Ancora una volta lo chiamano “tedesco” e ancora una volta non c’entra niente. Lo chiama così Matteo Renzi, lo chiama così Silvio Berlusconi, lo chiama così Beppe Grillo che, anzi, ha parlato di tedesco quando ha fatto votare ed approvare agli iscritti M5s il via libera all’intesa tra i tre Grandi del Parlamento. Ma col tedesco la legge elettorale in discussione alla Camera non c’entra niente. Di sicuro c’è che il nuovo sistema che ha già raggiunto un record:
è il più contorto e complicato della storia della Repubblica che oggi
festeggia il compleanno. Di sicuro si tornerà alle nottate elettorali e
ai calcoli che non finiscono nemmeno all’alba. Di sicuro allungherà la
vita all’eterna promessa: “Avremo un vincitore la sera delle
elezioni”. Col cavolo: un vincitore quella sera non ci sarà.
“Garantisce governabilità e rappresentanza” assicurano
tutti quelli che la sostengono. Ma se c’è una cosa certa è che con
questa legge la notte delle elezioni non si saprà quale maggioranza
sosterrà quale governo, ma che sicuramente ci sarà ben oltre metà del
Parlamento composto da nominati dei dirigenti di partito.
Cos’ha di tedesco, dunque, questa legge? “Nulla – dice in un’intervista al Fatto il costituzionalista Andrea Pertici – tranne la soglia di sbarramento al 5 per cento”. “Non è il sistema tedesco” conferma Walter Veltroni in un’intervista al Corriere della Sera. “Non c’è la sfiducia costruttiva
– sottolinea – Ci sono 5 anni di fibrillazione e lacerazioni interne ai
partiti, che con il proporzionale si sentiranno liberi di fare tutto
quel che vogliono. C’è il trionfo del trasformismo. Già in questa
legislatura ci sono stati 491 cambi di casacca; figuriamoci nella
prossima”.
L'intero articolo su Fatto Quotidiano.. con annesso in basso un link al secondo capitolo ancora più interessante di questo.
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Se queste sono le premesse, stavolta faranno a meno del mio voto e del mio tempo per andarci.....

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