Il Tribunale di Milano ha stabilito che il
ministero della Salute dovrà versare un assegno a un bimbo di 9 anni
affetto dalla malattia dopo che nel 2006 ipotizzando una correlazione
con il farmaco Infanrix Hexa Sk. Ilfattoquotidiano.it ha letto il documento della casa produttrice che cita tutte le possibili reazioni avverse
Fa discutere la sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano che afferma l’esistenza di “un nesso causale” tra
il vaccino esavalenteInfanrix Hexa Sk (contro difterite, tetano,
poliomelite, epatite b, Haemophilus influenzae di tipo B e pertosse)
prodotto da GlaxoSmithKline e l’autismo, e condanna il ministero della
Salute (che ha “adottato” questo farmaco) a versare per tutta la vita un
assegno bimestrale a un bimbo di nove anni affetto dalla patologia, al
quale nel 2006 fu iniettato il vaccino. La
sentenza cita la perizia del medico legale Alberto Tornatore, nominato
dal Tribunale milanese, il quale sottolinea che “è probabile, in
misura certamente superiore al contrario, che il disturbo autistico del
piccolo sia stato causato, o almeno concausato dal vaccino Infranrix
Hexa Sk”, e che questo vaccino “mostra una specifica idoneità lesiva
per il disturbo autistico”. La relazione del medico legale fa
riferimento a “un poderoso documento riservato della GlaxoSmithKline
(GSK)”. Un documento “confidenziale rivolto agli enti regolatori”, di
1271 pagine, quasi interamente tabelle, datato 16 dicembre 2011,
cheIlFattoQuotidiano.it ha avuto modo di analizzare (qui è possibile leggere la versione integrale).
Le tabelle mostrano i cosiddetti “eventi avversi dell’Infanrix Hexa
Sk”, gli effetti collaterali del vaccino esavalente “emersi nel corso
della sperimentazione clinica pre-autorizzazione o successivamente, fra
l’ottobre 2009 e lo stesso mese del 2011”. Il perito del Tribunale
milanese fa in particolare riferimento a “cinque casi di autismo
segnalati durante i trial, ma omessi dall’elenco degli effetti avversi
sottoposto alle autorità sanitarie per l’autorizzazione al commercio”. Pubblicità Il
documento della Glaxo è basato su 1.742 referti medici internazionali,
provenienti da 41 Paesi, in prevalenza Italia, Germania e Francia,
inviati “spontaneamente” nel corso del biennio 2009-2011. Secondo
l’indagine, a partire dal 2000, anno di lancio del vaccino esavalente
approvato in 92 Paesi, sono state distribuite complessivamente più di
70 milioni di dosi e sono tra 6 e 24 milioni – un numero variabile in
base al dosaggio raccomandato – i bambini vaccinati. Il documento
presenta, in forma di tabelle, le “reazioni avverse al vaccino”
elencate nelle varie relazioni mediche redatte dopo la vaccinazione:
3825 casi differenti di complicazioni mediche, relative a diversi
apparati del corpo, come il sistema cardiovascolare, nervoso,
respiratorio, o immunitario. Di questi 559 sono considerati più gravi,
ma solo 56 sono elencati nel documento ufficiale. Nelle tabelle si fa
riferimento anche all’autismo, inserito tra i cosiddetti “disordini
mentali”, e ai cinque casi citati dal perito del Tribunale. Il rapporto
si conclude affermando che “il profilo beneficio/rischio dell’Infanrix
hexa continua a essere favorevole”. Manca, però, una descrizione
dettagliata dei casi e dellacorrelazione con l’autismo, malattia che in
Italia colpisce circa 600mila persone. Una correlazione che fa discutere, mai dimostrata scientificamente,
tanto da spingere l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ad
affermare che “I dati epidemiologici disponibili indicano che non ci
sono prove che suggeriscono che qualsiasi vaccino dell’infanzia possa
aumentare il rischio di disturbi dello spettro autistico e che, in base a
revisioni commissionate dall’Oms, non vi è alcuna associazione tra
l’uso di conservanti come il Thimerosal, che contiene etilmercurio nei
vaccini e disturbi dello spettro autistico”. Proprio
il mercurio è adesso finito sul banco degli imputati nella sentenza
del Tribunale del Lavoro di Milano. In attesa di nuovi progressi della
ricerca, soprattutto sulle cause all’origine della malattia, ancora in
parte sconosciute, c’è da giurare che le polemiche non si placheranno.
Il ministero della Salute, infatti, contrariamente a quanto circolato
inizialmente, ha preannunciato di aver presentato ricorso in appello
contro la sentenza milanese, affermando in un comunicato che “sono
destituite di ogni fondamento le dichiarazioni attribuite dalla stampa
al difensore del ricorrente, secondo cui la sentenza sarebbe ormai
passata in giudicato”.
Fonti: Il Fatto Quotidiano e Sapere e potere
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