sabato 12 aprile 2008

Piano Draghi: rimedio peggiore del male?

Indovinate cos'hanno pensato al G-7? Per fare fronte alla incipiente crisi dei mercati finanziari internazionali hanno deciso di far pagare a tutti le spericolate avventure finanziarie dei CEO e delle banche di affari; infatti fra le varie proposte hanno "adottato" il cosiddetto Piano Draghi (<--- qui il link) che, ipso facto, rimette un bel pò di statalismo nel mercato. Statalismo che era stato eliminato a furor di popolo (liberista) negli anni delle "economie da bere" e delle risorse (anche umane) da sfruttare senza farsi problemi etici e sociali che ha portato, (laddove non erano applicate le ricette friedmaniane) o che ha accentuato (laddove il mercato era maggiromente maturo e/o controllato) a scapito di chi si trovava al livello medio, medio-basso e basso della scala sociale dividendo le società in due: pochissimi ricchi e moltissimi al livello di povertà o poco sopra. Ciò, finchè l'economia in qualche modo tirava e c'era il contentino per tutti i poveri, è durato (con scossoni) per anni però nell'ultimo decennio è accaduto qualcosa: nei paesi fuori dal giro (Africa ecc.) la povertà ha raggiunto vette impensate e, come dicono le cronache anche di questi giorni, le rivolte si susseguono mettendo a rischio il locale sistema colluso e corrotto; negli altri paesi il livello di povertà è aumentato come è aumentata la cosiddetta forbice fra essi e i ricchi causando un crollo del potere di acquisto per scarso reddito disponibile e se tal quadro ci aggiungiamo gli speculatori e le "ardite" operazioni finanziarie e speculative bancarie che hanno immesso sul mercato strumenti speculativi, mascherati da mutui e prestiti (che da noi per esempio sono stati sottoscritti anche da enti pubblici come riportato anche Report la utilissima trasmissione del servizio pubblico che accende i riflettori anche laddove il potere non vuole), che da un lato hanno rovinato risparmiatori e famiglie a dall'altro portato sull'orlo della bancarotta, o poco oltre, le stesse istituzioni finanziarie che ora battono cassa con lo Stato-bancomat chiedendo aiuto perchè dovessero esse crollare l'intero sistema capital-liberistico crollerebbe insieme ad esse (per molti un male per altri un bene) rovinosamente trascinando con se tutti quelli che hanno in questi anni beneficiato e/o prosperato di tali ricchezze fatte a scapito di tutti. Ora che c'è odore di disastro qual'è la misura salva tutto? Una bella iniezione di pubblico denaro (soldi nostri) per salvare banche e il resto del sistema: invece di mandarli i galera per le loro speculazioni li salviamo e ci preoccupiamo anche che stiano al caldo della coperta statale. Insomma pagheremo noi le loro speculazioni mentre sui giornali leggiamo degli assegni che i CEO di queste istituzioni si sono staccati per gli utili raggiunti, assegni che sono a dir poco astronomici. Il liberalismo è una cosa ma quello che abbiamo davanti agli occhi è altro: è giungla vera e propria.

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