domenica 4 maggio 2008

Pubblicazione liste contribuenti: ma perchè tanto rumore?

So che è datata ma comunque voglio dire la mia, anche se come pare mi leggo da solo dato che sembra che il mio blog, come altri, non abbia più visite nè commenti (passato di moda il blog politico, o è solo il mio che non va, non che questo m'importi però saperlo sarebbe bello, no?), innaizitutto mi chiedo in cosa Visco abbia sbagliato? Ritengo che in un paese civile chi non ha nulla da nascondere non dovrebbe preoccuparsi di vedere online il proprio reddito, anzi dovrebbe essere additato come esempio da seguire per gli altri (e in Italia non sono pochi) ossia quelli che le tasse o ne pagano poche o non ne pagano affatto. Non voglio fare apologia di reato, so perfettamente che è in corso un'indagine della magistratura e che le associazioni dei consumatori sono incazzate nere per la violazione della privacy, così come so pure che il Garante è immediatamente intervenuto per bloccarne la pubblicazione (anche se i dati, a leggere i giornali, continuano a girare in rete e sono oggetti di indagine e commenti da parte di molti), io quei dati non li ho nè li voglio leggere, nè li leggerò se verranno in mio possesso, ma le motivazioni addotte da Feltri a difesa della pubblicazione mi hanno convinto che avesse ragione e che non ci dovrebbe essere nulla di male nel poterli consultare. E' vero che con il tasso di criminalità che abbiamo (checchè ne dicano le ottimistiche statistiche ufficiali) i benestanti, o considerati tali, potrebbero avere di che temere da eventuali assalti a ville e sequestri, ma ritengo che sia questo un mero problema di legislazione carente e di conseguenza di adeguamento della stessa al mutato panorama criminlae, invece sembra che qui nel nostro paese solo i poveracci (che non si possono permettere un fior di avvocato) vadano in galerae ci restino pure, mentre la criminalità organizzata ne rimane fuori o se ne fa poca: questo però è un'altro problema che non attiene all'argomento in essere ma fa parte di quella scelta politica generale che dovrebbe mettere al riparo il cittadino comune da questi problemi, cosa quersta che da noi da almeno un decennio non accade (non foss'altro per il vizietto italico di indulti, condono e legislazioni di favore che favoriscono e non combattono la criminalità) nè si vede per il futuro un qualche cambiamento in meglio della situazione. Rimanendo strettamente all'argomento gli elenchi "devono" essere pubblici, o meglio credo che la gente abbia diritto di sapere chi paga ma soprattutto CHI non paga e quanto: la Littizzetto ha ragione quando, a mò di battuta nella trasmissione chetempochefa, a detto di aspettarsi anche di vedere la pubblicazione online di chi, appunto, ha qualche problema di tasse o allergia ad esse: la ritengo un fatto di civiltà e non di guardonismo da rotocalco di bassa lega. Un paese civile si vede da queste cose: meno tasse servizi; più tasse maggiori servizi ai cittadini (naturalmente senza atavico vizietto di malamministrazione e gesitone personalistica della cosa pubblica), ma soprattutto se TUTTI paghiamo si allarga la base contributiva e chi oggi da solo regge la platea contributiva (soprattutto i lavoratori dipendenti) potrà tornare a respirare un pò e a guardare diversamente sia il rapporto con lo Stato che il proprio futuro.

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