mercoledì 18 febbraio 2009

Addio al PD; avanti il prossimo

E' esploso (e sarebbe il caso di dire finalmente); si chiude un'esperienza amara e deludente che non era "il" partito nuovo e non era nemmeno "un" partito; ma un'aggregazione aritmetica di ex (pci, socialisti vari, dc) che aveva un solo obiettivo: l'autoreferenzialità e l'autoprosecuzione di se stessi (anche per clonazione di modelli altrui). I cittadini veri sono lontani, sono molto oltre costoro e guardano al quotidiano e non si entusiasmano ai vari "we can" ma si entusiasmerebbero molto di più nel vedere il loro punto di riferimento chiedere: misure sociali; lotta agli evasori; legalità, lotta alla corruzione, mantenimento del welfare, tasse ai ricchi (dopo averli stanati dall'evasione) come fece Roosvelt nel 29 che gli sbandierò davanti il pericolo di sommosse e di avanzate "comuniste" alzando le tasse fino al 72% dei partimoni (dato preso da Krugman in la coscienza di un livìberale e premio nobel per l'economia) ecc... lontani anni luce dalla condivisione di un quadro liberista che anche negli USA, faticosamente, stanno abbandonando nel cestino della storia. Qui ci vuole welfare e non mercato; laicità e non calarsi le braghe davanti al Vaticano; battaglie civili e non accordi sottobanco .... e qui pure potrei continuare. Chi avesse letto questo blog nei mesi scorsi ricorderà come in tempi non sospetti il sottoscritto espresse la propria opinione affermando che "questo" PD (che dalla prime mosse si presentava già come il clone dal centro del PdL) non avrebbe avuto avuto vita lunga perchè, a differenza dei suoi elettori, non aveva un'anima nè un'idea ma sembrava (allora si poteva dire oggi se ne ha una conferma) solo una semplice sommatoria di precedenti entità rivestita di bandiera americana e con in mente l'èlitismo liberale a livello politico e il liberismo (per carità in salsa prettamente populista al'italiana) come quadro economico. Grandi pacche sulle spalle dai poteri forti ma girata di spalle da parte degli elettori che non vogliono propri rappresentanti che usano le stesse ricette degli avversari ma gli propinano la vaselina per fargliele ingoiare (dov'è la differenza?) a forza. Il Prof. Pasquino anni fa diceva che ci voleva "socialdemocrazia (europea diceva, nordeuropea affermavo io)" e mai come ora si dimostra che aveva ragione: nel nostro paese ci vuole un'aggregazione che sappia guardare dal punto di vista della socialdemocrazia alle sfide della crisi liberista del sistema occidentale instaurando una linea che faccia convivere mercato e welfare, socialità e diritti individuali, prospettive reali di alternativa e non stessa ricetta con accenti diversi. Il PD non era niente di tutto ciò: era un partito centrista che guardava il proprio ombellico. E' tipico dei partiti italiani il credersi portatori di verità ed era tipico di essi il ritenersi immutabili nei fatti: serviva una cosa differente, che non c'è stata e non ci sarà mai a questo punto. Io gli dico addio ma temo che ce lo ritroveremo sotto altro nome davanti alle europee. Chi ci rimane? Di Pietro? Bè per il momento può essere anche accettabile visto che si presenta come un partito che sa usare la politica e dire le cose che la gente vera vuole sentire e segnala le virgole dietro le quali ci sono veri e propri siluri contro le conquiste sociali e democratiche molti storcono il naso perchè la "cultura" accordaiola della cosiddetta sinistra gli va contro, ma in realtà egli rappresenta un dato che è chiaro come il sole: nella realtà italiana odierna non frega niente a nessuno se questo o quello è il sol dell'avvenire, ossia se nasce ad est e tramonta ad ovest (o viceversa), quello che interessa realmente è "chi" si fa bandiera delle istanze reali di quella gente che nel nostro paese è sempre stata sfondo alla politica (che si è sempre parlata addosso) e non protagonista, con lui almeno l'impressione che si ha è che ascolti e sappia cosa dire e come dire (com'è noto non usa il politichese), perchè non dargli fiducia? Per i cespugli sinistrorsi un solo messaggio: o vi aggregate e cambiate i vostri capi o siete fuori. Per fare un'esempio: per costoro del PD (come per il PdL) lo Stato deve dimagrire a priori; per chi crede nella socialdemocrazia lo Stato deve abbandonare corruzione (politica), malaffare (politico e non), dare sicurezza (e non giustizia privata), commistione fra politica e affari (anzi oggi gli affaristi sono al potere), dare maggiori interventi per i ceti deboli e non abbandonarli al mercato e alle sue virtù salvifiche; per Costituzione la sanità è gratuita o poco più e la salute è un bene garantito dalla stessa e non dev'essere appaltata a privati, o peggio dato spazio ad organizzazioni del welfare, spesso religiose e di parte, che badano al profitto; la stessa sicurezza, oggi se ne straparla e si creano ronde, non dev'essere appaltata ad altri; uno Stato dove le leggi non abbiano almeno due interpretazioni (non si può mai sapere se un giorno il politico o un suo amico o altro ci possa finire sotto) e dove se si sbaglia si paga senza referenze o preconcetti aprioristici e dove i politici, come i criminali, vanno in galera! insomma uno Stato dove il cittadino sia il centro e non la periferia della sua azione.

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