domenica 1 marzo 2009

La crisi? La paga chi lavora.....

Una volta tanto che il PD l'aveva detta giusta (e ce ne vuole........) il Capo del Governo gli sbatte la porta in faccia. Ma qual'è l'argomento del contendere? Ma l'assegno di disoccupazione per chi perde il lavoro naturalmente: un piccolo fatto di civiltà e di riconoscimento a chi si fa il mazzo (scusate il termine) portando avanti la baracca (non solo la propria ma anche il paese) per mille e poco più euri al mese. Il PD, demagogicamente o meno non sta a me stabilirlo, c'ha provato a fare la sua mossa, ma "naturallement" era troppo ovvia e scontata così com'era ovvia e scontata la risposta. Il tutto sulla pelle dei lavoratori che rimangono sullo sfondo a fare la fame con la cassa integrazione sempre più fantasmi di formiche in una società folle di cicale. I soldi per le banche si trovano e in enorme quantità (anche perchè le banche hanno chiuso i cordoni della spesa e la terranno stretta finchè tutti noi non pagheremo di tasca nostra le loro tossicità perchè la mia impressione, e non solo la mia, è quella che fanno così perchè vogliono soacializzare le perdite mantenendo privatissimi i profitti) e, anche rispetto ad altri governi che pretendono misure "cautelari" per chi accede al credito pubblico (cosa che da noi si guardano bene dal farlo e anche solo dal pensarlo), nulla fa pensare che si cambi rotta! Ora è giusto che la parte sana del paese paghi la speculazione ch ci ha protato a questa crisi? E' giusto pensare misure che salvaguardino l'economia reale e, soprattutto, la parte più debole di essa? Se perfino fior di liberisti che fino all'altro ieri ci rompevano i timpani con le loro urla sul mercato e sulla sua virtù taumaturgica chiedono "interventi" ci sarà un motivo o no? Non sono rimasti folgorati sulla via di Damasco ma semplicemente capiscono, cosa che i nostri governanti non danno segno di aver compreso, che il sistema è morto, che c'è l'onda di riflusso "statalista" e che urlando per primi cercano di salvarsi la faccia (oltrechè quel poco che rimane della loro idelogia abnorme e criminale che aveva risposte su tutto a patto che tutto andasse bene e non sono io a dirlo ma un premio nobel per l'economia) per apparire "redenti" ai nuovi padroni del vapore e continuare a essere faro anche per essi. Non dando segno di questo ravvedimento la nostra classe dirigente, che si trincera dietro Maastricht, fa mostra che il suo primo obiettivo non è quello di far uscire il paese, e la sua parte sana ossia i lavoratori, dalla crisi ma di tutelare chi ha il potere economico e finanziario in primis e chi ha soldi da qualche parte in secundis lasciando agli altri solo la terra bruciata e poco più......

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