Va avanti come un treno il Ministro della P.A.; è determinato a rivoltare come un calzino l'intero apparato amministrativo e burocratico dello Stato e delle sue varie diramazioni. Nulla lo ferma; nulla lo intimorisce e, forte del consenso popolare (si dice di processioni fideistiche e di richiesta di immediata beatificazione), anzi è stimolato a lasciare un'impronta di sè nella storia italiana: magari non si riesce a far capire a un politico che non deve aumentarsi a spese del cittadini (i pochi che ancora pagano le tasse) il proprio stipendio, con annessi privilegi, però gli impiegati pubblici saranno esempi di virtù, monastica, al servizio dello Stato. Già: magari non si riesce ad evitare la piaga delle tangenti però gli impiegati pubblici non potranno nemmeno beccarsi un raffreddore pena la decurtazione dello stipendio accessorio, un'esempio è lampante (è uscito anche sul Tirreno qualche settimana fa e insieme ad altri ha scatenato un conflitto fra lo stesso Ministro e la Regione Toscana): un'impiegato regionale ha dovuto operarsi al piede e fra degenza e riabilitazione è stato via per un bel pò di tempo, e allora direte? Bè allora si è visto decurtare lo stipendio di circa 1 migliaio di euro, 1 migliaio!! Era un fannullone? E chi prende i giorni della 104/92? Anche questo è un fannullone? E chi dona il sangue? E' un fannullone? O è l'effetto perverso di chi ha deciso di seguire la legge del taglione perseguendo nel loro complesso un'intera categoria di lavoratori accomunandoli ad una infima minoranza? E, come se non bastasse, si è inventato due Autorità (una interna alle Amministrazioni e una esterna che costerebbe circa 8 milioni di euro alla faccia del risparmio) che dovrebbero vigilare sull'andamento della P.A., e si è anche pensato di fare "il giorno dell'efficienza". E le malattie? Le misure erano già presenti: ora si annuncia che si va in galera, ma perchè prima com'era? E' chiaro che in tempi di crisi una classe dirigente che ha solo l'obiettivo della propria autoreferenzialità muove qualunque panno rosso di fronte alla pubblica opinione perchè ha come priorità innanzitutto l'obiettivo dell'auto mantenenrsi al potere allontanando sempre di più il confine in una corsa all'infinito: dagli immigranti respinti in mare (una piccola infinitesimale percentuale ingrandita dai media ad arte) agli statali fannulloni (passando per comunisti vari ecc.); tutto purchè si possa sviare l'attenzione dai danni reali, purtroppo, che si stanno facendo al nostro futuro e che solo le prossime generazioni vedranno e sentiranno sulla prorpia pelle. Ma c'è una piccola chicca di cui nessuno sembra accorgersi: tutte le misure prese non sono proprio una novità dato che le leggi italiane già le prevedevano! A partire dal 1957 fino ad oggi le musre ora sbandierate erano già presenti (in forma umana naturalmente) nella legislazione che riguardava la P.A., tutto, o quasi, era già scritto. E allora dov'è la novità? E' semplice: le ha solo rese più brutali e adeguate alle attuali contingenze "sociali" della politica (in particolare al fatto che, dopo ampia e pluriennale campagna scandalistica, era necessario dare in pasto ai "romani" nei giochi circensi attuali nuovi martiri nell'arena anche se mediatica) attuale sempre alla ricerca di feticci con cui scacciare la possibilità, solo la possibilità, di sviare l'attenzione con il classico gioco delle tre carte: una tristezza c'è da segnalare: ossia che i sindacati reggono il gioco un pò perchè sono sotto la mannaia dei CAAF un pò perchè non vogliono vedersi additati a difensori dei fannulloni e soprattutto perchè per primi, quando è iniziato il processo di privatizzazione della P.A. nel lontano 1983, essi condividevano l'obiettivo della creazione di un'unico soggetto impiegatizio sia che fosse pubblico sia che fosse privato. Essi sono corresponsabili dell'attuale situazione e non possono lamentarsi dell'attuale situazione: nemmeno la CGIL ne è aliena anche se oggi leva l'ascia di guerra sapendo di essere rinchiusa in una riserva indiana strumento utile degli strali del potere. Triste destino per chi lavora oggi: che lo faccia o meno si da per scontato che almeno un 25%, a priori, non debba avere nememno un cent di salario accessorio mentre un 50% la metà di quanto prende attualmente (la cosa carina è che sono accomunati sia dirigenti che non dirigenti una volta tanto anche i "capi" hanno qualche bastonata) e "solo" un 25% becchi il 100% del guadagnato ed abbiano accesso a una qualche carriera impiegatizia: insomaa "il meglio del meglio del meglio" come a West Point ..... solo che non siamo a West Point ma nel paese dei balocchi e dei profumi.
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