domenica 17 luglio 2011

Una sinistra che si confonde con la destra....

Ha ragione chi lo affermava (fra gli altri Norberto Bobbio, decenni fa ...) e lo afferma. Proprio per la segmentazione della società ci troviamo a dover ragionare non in termini di programmi alternativi ma di virgole all'interno di programmi che sono poste in punti diversi se si confrontano quelli dei due schieramenti: dev'essere così proprio perché il frazionamento sociale lo determina; si è creata una sacca di elettori, pari al 5% del campione elettorale, che si definisce "mediano": è grazie a esso che si vincono le elezioni. Essendo venute meno le ideologie i partiti anch'essi sono cambiati nel senso che si sono trasformati in partiti di plastica che nascono crescono e poi implodono a seconda degli interessi contingenti dei vari notabili che sono sopravvissuti alla caduta del muro di berlino e, avendo perso il velo ideologico, hanno svelato il loro reale volto che è quello di rapaci predatori pro domo propria e di chi li mette lì......tanto grazie al liberismo c'è il popolo "bancomat" che paga, particolarmente quella parte che non può fare a meno di pagare e sono i soliti: lavoratori, artigiani, pensionati ecc. L'aria cambia? può darsi: non per questi qua, la casta, ma nella società e trasversalmente noi abitanti della penisola siamo strani: c'innamoriamo del primo arrivato che ci promette il migliore dei mondi possibili anche quando abbiamo ben chiaro che è irragiungibile più del sol dell'avvenire e di quello che sorge!!!!!! Ecco quindi la protesta che monta e si lega al carro di qualunque si presenti come nuovo o almeno non assimilato: così spieghiamo le vittorie alle ultime amministrative, anche se Pisapia comincia a deludere e De Magistris ha capito che i miracoli non si fanno e contro il malaffare, ormai stato nello Stato, non ci si può battere a meno di non volersi autodistruggere come sta facendo il neo-sindaco napoletano (di cui peraltro mi piace la sfida lanciata e a cui sono maggiormente vicino come modo di affrontare i problemi a differenza del meneghino pisapia che invece dopo i primi 100 giorni mi comincia a ricordare tanto la moratti... forse troppo e non son l'unico a quanto sembra) che è dovuto rientrare nei binari della politica per affrontarla e quindi trovarsi nel pantano che ha governato la città in precedenza: qui possono fare molto i napoletani e spero in questo. A parte queste eccezioni non mi pare che le prossime diano tante alternative, vero? Applichiamo il metodo del meno peggio o una volta tanto diamo fiducia a un qualche outsider? Dipende da noi perchè la casta, anzi le caste, impera e sarà durissima liberarcene....

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