lunedì 12 settembre 2011

L'oracolo virtuale della distruzione ...speriamo di no

Leggevo oggi sulla prima pagina culturale della Repubblica, pag. 43 del quotidiano a firma di Fabio Scuto, una notizia che mi ha prima incuriosito e poi incominciato a far scattare la molla del blogger: quella molla che, a volte, innesca un meccanismo di link, connessioni, fantasia ecc. che ti spinge a indagare laddove altri si fermano alla notizia; non essendo giornalisti, per fortuna, e nemmeno avendo padroni, altra fortuna, il blogger ha la rara fortuna, ai tempi attuali, di poter parlare di una cosa (la prima cosa che gli capita sottomano) e da essa costruirci sopra un idea e sopra essa una immagine e sopra ancora un post....... tanto se va male non lo legge nessuno e perde qualche punto nelle classifiche... se va bene ci sono commenti, discussioni, critiche, a volte inkazzature ecc. ecc. ma veniamo al punto..... il Nautilus esiste. Ma non é il sommergibile al cui comando Capitan Nemo solca i mari, troppo facile. No "questo" nautilus è un supercomputer (capace di fare trilioni di operazioni al secondo), almeno dicono, a quanto pare in grado di ...... "predire" le rivoluzioni: attraverso un modello matematico è in grado di disegnare scenari futuri di politica estera basandosi su vari parametri prestabiliti in precedenza immagazzinando nelle proprie memorie di tutto. Fin qui la notizia.. sapete che cosa mi ha fatto venire in mente? Un racconto di P. K. Dick intitolato "I labirinti della memoria" da cui hanno tratto il film Paycheck. Non so se avete visto il film o avete avuto modo di leggere il racconto, ma a me ha fatto scattare la molla di cui sopra, perché? Perché nel romanzo il protagonista, tralascio i particolari, costruisce una macchina in grado di ..... pre-vedere il futuro. Il problema era che, quando la macchina comincia a essere usata sul serio nel mondo esterno, dava una previsione essa si verificava non perché fosse stata prevista ..... ma perché (sapendo delle previsioni) governi, borse, eserciti, singole persone si comportavano di conseguenza come se nella previsione la macchina si aspettasse che, in un modo o nell'altro, quello che pre-diceva doveva accadere per la semplice convinzione degli esseri umani che "doveva accadere" perché "l'oracolo" l'aveva semplicemente detto, anzi pre-detto. Chiare le implicazioni di una realtà del genere? Cosa accaderebbe se un supercomputer del genere dovesse "pre-vedere" che so una rivoluzione negli USA, o meglio, se dovesse "pre-dire", in base ai parametri stabiliti, che gli oltre 80 milioni di americani (che sono stati danneggiati dalla crisi economica) che si sono impoveriti dovessero trovare un punto in comune e sollevarsi dando vita a una rivolta sociale di dimensioni colossali? Se un governo dovesse sapere una cosa del genere come si comporterebbe? Avrebbe un dubbio ragionando sul fatto che proprio perché sapeva prima della rivolta ne creava le condizioni affinché essa scoppiasse? Vi piacerebbe vivere in un siffatto mondo? Questo "mondo" ha tanti limiti, egoismi, perversioni, ingiustizie, ma non sappiamo come andrà a finire ..... vogliamo proprio arrivare laddove é arrivata la visionarietà di una delle più grandi penne del '900 per caso catapultato nel mondo della fantascienza? Pensateci........ che mondo da incubo avremmo di fronte se questo supercomputer realmente riuscisse a "pre-dire" le rivoluzioni (ma anche i cambiamenti e chissà cos'altro ... pensate alle implicazioni dovute allo sviluppo del computer quantistico se vi piace l'argomento) e a cosa accadrebbe se questi cambiamenti non dovessero piacere a una élite al potere; élite, proprio perché a conoscenza, crea le condizioni perché si avverino le condizioni in un circolo vizioso autodistruttivo senza fine che potrebbe portare, come nel film e nel romanzo prima ancora, all'autodistruzione del genere umano, ci pensate? Ci vivreste in una società del genere? O, forse, non cerchereste in tutti i modi il modo di staccare la spina a una macchina del genere?

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