mercoledì 16 ottobre 2013

un premio nobel ..... a difesa dei mercati

Una volta tanto voglio parlare per .... me; sfogarmi.
Sapete qual'è la mia impressione a proposito del nobel per l'economia, fra parentesi non istituito dal noto istituto ma dalla Banca di Stato svedese, del perchè l'abbiano dato a tre, quasi, sconosciuti econometristi?
Perchè l'ideologia, e quel che c'è dietro, del mercato come mano invisibile che si autoregola e regola tutto autonomamente grazie solo alla capacità degli operatori, che per seguire la propria avididtà, assumono comportamenti tendenti all'equilibrio è IN CRISI: crisi nera, di sistema e di fondamentali.
Vediamo:
  1. innanzitutto perchè gli operatori presenti sul mercato non partono da una posizione di parità e non sono mossi da intenti "autoregolatori" ma dal proprio profitto, quello degli azionisti che rappresentano, e dalla necessità di "fregare il proprio vicino" ... che siano Fondi, speculatori, Stati l'idea di base è sempre la stessa.... semplice spencerismo il più forte vince e gli altri soccombono
  2. questa crisi non è una crisi del debito pubblico ma di quello privato ossia di quelle banche, agenzie, fondi ecc. che hanno speculato su titoli di stato di paesi che, come ben noto nella comunità finanziaria, non erano con i conti a posto ma fondamentalmente è il debito privato a essere in sofferenza ma per un perverso rigiro di potere vogliono che siano gli stati a coprire il buco..... semplice, vero? La banca sbaglia ma il manager si stacca l'assegno milionario e il tutto è pagato agli stati: ohh si essendo beccati con le mani nella marmellata si coprono la testa di cenere e qualche agenzia chiude così come qualche manager viene licenziato.. ma un secondo dopo ricominciano a fare affari.
  3. per quanto riguarda gli stati... dipende da come fanno i compiti: se si prendono la cura di coprire le richieste delle proprie aziende allora sono fortissimi ma se non stanno al gioco allora ne pagano le conseguenze fino all'ultimo euro e poco conta se i popoli che hanno la sfortuna di farne parte usano il voto e il dissenso perchè il loro ceto dirigente, asservito com'è, non se ne cura e continua sulla strada decisa da altri e, anzi, mettono in costituzione norme che vincolano tutti a seguire le direttive di privati...... si proprio di privati.
  4. come se non bastasse il livello politico medio dei vari ceti dirigenti non è che sia proprio da .... nobel anzi è decisamente gente di spettacolo che a mandato a memoria la lezioncina e le attua sia perchè chi ne fa parte non saprebbe fare altro se non quello avendo i soldi di tutti a disposizione senza alcun vero obbligo e sia perchè con il sistema messo su interi ceti ristretti, composti da persone che non hanno più un appartenenza a un qualche stato ma si ritrovano insieme ad altri di altri stati per puro interesse personale e hanno tutto da perdere se le singole nazioni si rivoltano e cambiano strada; questi gruppi d'interesse si sono organizzati ed hanno preso nomi e creato organizzazioni (bilderberg, trilaterale, ecc.) create a difesa dei propri affari e interessi.....
il punto è: come si spezzano catene del genere? Quando hai tutto l'apparato militare-economico-mediatico schierato a difesa di una tale massa di interessi strettamente intrecciati fra loro, come ne puoi uscire?
In realtà il moloch, il leviatano o come volete chiamarlo, più grande e più ha piedi d'argilla... non può reggersi per sempre sull'inganno, il terrore, il "timor dei" dei puri di cuore e di mente e prima o poi crolla: il problema è il come ma, soprattutto, il quando....

ricorda per sempre il 5 novembre.....

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