Fonte: greenreport.it
Fonte: 24/01/2015 di triskel182
Icn: «L’aumento delle temperature è stato di +1.45°C rispetto al trentennio 1971-2000».
Il
2014, secondo quanto documentato da Nasa, Noaa, Japan Meteorological
Agency, Met Office Uk e dagli altri grandi centri di ricerca che ogni
anno analizzano i dati delle temperature globali, è stato l’anno più
caldo da circa 150 anni, cioè da quando esistono misurazioni delle
temperature dell’atmosfera. I 10 anni più caldi mai registrati, con
l’eccezione del 1998, sono stati tutti dopo il 2000. Una tendenza
globale, che trova però la sua conferma anche lungo lo Stivale. Come
spiega l’Italian Climate Network (Icn), un’associazione che raggruppa
cittadini, aziende, Ong impegnati nel risolvere la questione climatica e
assicurare all’Italia un futuro sostenibile, dice che «anche in Italia
il 2014 è stato un anno record e i dati confermano come la nostra
penisola si stia scaldando più velocemente della media globale e di
altre terre emerse del pianeta».
Uno dei fondatori
dell’Icn, Stefano Caserini, docente di mitigazione dei cambiamenti
climatici al Politecnico di Milano e autore del libro “A qualcuno piace
caldo”, analizza i dati diffusi in questi giorni e sottolinea che
«questi nuovi record segnano l’ennesima smentita delle tesi
negazioniste che negli ultimi anni hanno ripetuto che il riscaldamento
globale si era fermato. Avevamo detto che non era così e ora c’è la
conferma ufficiale. Archiviamo dunque il negazionismo climatico come
abbiamo fatto per quello sui danni del fumo delle sigarette e
impegniamoci seriamente e con decisione per ridurre drasticamente le
emissioni dei gas climalteranti».
Tornando ai dati del nostro
Paese, i ricercatori dell’Icn spiegano che «l’aumento delle temperature
in Italia nel 2014 è stato di +1.45°C rispetto al trentennio
1971-2000; rispetto a questo stesso periodo il riscaldamento medio
globale nel 2014 è stato di circa 0,46°C. È normale che in un
territorio più piccolo la variabilità sia più elevata e quindi ci siano
massimi di temperatura più elevati, ma la tendenza del riscaldamento
globale per l’Italia è una volta e mezzo quella delle media delle terre
emerse e il doppio di quella di tutto il pianeta, mari compresi».
Per
Caserini, «non c’è dubbio che la causa del riscaldamento globale siano
le emissioni dei gas climalteranti delle attività umane. Ormai su
questo la comunità scientifica ha raggiunto un consenso vastissimo.
Siamo ampiamente fuori dalla variabilità naturale del clima; il clima
cambia velocemente e le attività umane, in particolare la combustione
dei combustibili fossili, ne sono la causa principale negli ultimi
decenni, come riportato dall’ultimo rapporto Ipcc. Ma una buona notizia
c’è: se la situazione del clima è sempre più preoccupante, numerosi
studi dimostrano che è possibile ridurre le emissioni senza danneggiare
il sistema economico, in diversi casi addirittura con molti guadagni.
Le azioni da mettere in campo sono molteplici e la principale è
riuscire a lasciare sottoterra tre quarti dei combustibili fossili
conosciuti».
Caserini conclude: «Le politiche sul clima devono
diventare uno dei pilastri di un nuovo modello di sviluppo del nostro
Paese. Da subito perché il riscaldamento globale continua a crescere
mentre siamo impegnati a rispettare il patto di stabilità e a
riscrivere la legge elettorale».
p.s.
questa mi sembra la
vera notizia da registrare....... perchè hai voglia di parlare e
straparlare di crisi, deficit, e altro ma quando il "proprietario (GEA)"
decide di sfrattare i suoi 6, e rotti, mld di occupanti son dolori
seri.....
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