martedì 12 maggio 2015

i, falsi, numero della ripresa...

il comune cittadino, quello che ascolta la radio e la tv, dirà: ma come l'istat dai dei dati deludenti e l'inps dice l'esatto opposto sull'occupazione (e quindi) sulla ripresa? E a prima vista sembra essere così... ma solo a uno sguardo superficiale..... in realtà hanno una loro coerenza e una loro verità se, edico se, li si guarda come insiemi che, dovrebbe, rappresentare la realtà.
Il dato Istat è semplice: nuovi contratti; trasformazioni; partite iva, o finte tali, e autonomi ecc. e dall'altro lato nuovi occupati, trasformazioni, licenziati ecc. il tutto a campione naturalmente... sono dati veri e credibili? Si perchè registrano "nascita", "trasformazione" e "fine", altro non c'è.
Quelli Inps invece ci dicono altro e sono più particolareggiati e NON sono a campione ma fotografano quanto comunicato dalle varie realtà del paese...... c'è una differenza netta: l'inps nel registrare una, ad esempio, trasformazione da contratto di lavoro autonomo a subordinato non registra un "disoccupato" in più fra gli autonomi e uno in più fra i dipendenti.... semplicemente cancella una figura e la traspone nell'altra molto linearmente cosa che l'ista non fa: tutto qui.
Ecco eprchè i dati, anche se possono sembrare contrastanti, in realtà sono ASSOLUTAMENTE sincronici perchè guardano la stessa realtà da angolazioni diverse e, se si fosse intellettualmente onesti, chi li legge e fa parte di istituzioni politiche dovrebbe semplicemente astenersi dal commentare tirando i due enti per la giacca perchè le due rilevazioni pur se guardano, ripeto, la stessa realtà arrivano a diverse conclusioni perchè diversi sono gli obiettivi che hanno istituzionalmente parlando: l'una deve registrare la geografia del lavoro, l'altra deve registrare i flussi e le evoluzioni, del percorso lavorativo degli occupati sia che siano autonomi che si trasformano in dipendenti sia nel percorso inverso.
Sapete però il vero problema e la vera questione? Pochi dicono che questa "debole (per usare un eufemismo)" ripresa è DROGATA dagli sgavi fiscali concessi dal governo alle imprese... non ai lavoratori sia chiaro, quindi: quando essi finiranno cosa accadrà? A essere realisti tornerà tutto come prima o quasi ossia, grazia al job act, e imrpese avranno mano libera di mandarli a casa anche con un semplice messaggino o al massimo di demansionarli senza se e senza ma: altro che fare dei progetti di vita futura!!! La precarietà sarà istituzionalmente il totem a cui tutti dovranno inchinarsi e il futuro sarà sempre meno roseo dei loro genitori e nonni.
Si ptoeva fare altrimenti? Certo che si poteva: gli stessi soldi che vengono impiegati per dare sgravi fiscali o per finanziare corsi e stage FASULLI potevano essere impiegati per creare posti di lavoro, non necessariamente pubblici, a cui potevano accedere sia i nuovi occupati sia le altre fasce di lavoratori interessati; così durante e dopo la grande depressione fu fatto nel paese modello del mondo occidentale, gli usa, e non c'è ragione alcuna perchè non debba funzionare altrove.... a maggior ragione visto che quei posti creati negli anni che vanno dal 1928 al 1939 erano posti a debito ossia davvero lo stato non aveva nulla in cassa e quindi era costretto da un lato a tassare i grandi patrimoni con tasse esossime (anche del 150% del valore del patrimonio), naturalmente ricorrendo al drappo rosso del pericolo comunista (funziona sempre, come ben sappiamo), e dall'altro a emettere "pagherò" pubblici da rimborsare a babbo morto..... e funzionò. Qui non siamo, ancora, ridotti così e lo stato in cassa di avanzi primari ne ha in pratica da oltre un decennio: questi soldi veri potrebbero essere impiegati meglio che semplicemente pagare la TAV, gli F35, e altre oscenità del genere.. per tacere dell'expo (a proposito quanti sono i visitatori VERI di questa mitica manifestazione del made in italy ogm free per finta? Non si riesce a sapere quanti sono, chissà perchè...). So già l'obiezione: e il deficit? E il debito pubblico? E il partito della spesa pubblica? E la corruzione e il clientelismo? e si potrebbe continuare all'infinito..... qui mi spiace dirlo cade l'asino: ci vorrebbe una rivoluzione "rock" come fu quella islandese o un ricambio completo del ceto dirigente; ma siamo già nel mondo dei sogni e mi fermo....

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