venerdì 2 novembre 2007

Cronaca di una legge "annunciata" da una tragedia

Il terribile episodio di Roma era annunciato da tempo: prima o poi doveva accadere che una cosa del genere potesse capitare in una qualunque città italiana. E non solo per l'immobilismo del Governo (questo o quello precedente non cambia nessuno ha fatto nulla davvero per risolvere il prblema sicurezza), ma anche perchè l'impianto delle leggi è maledettamente garantista e pone troppo in evidenza i diritti dell'imputato e poco quelli della vittima. In Romania solo per il furto ci sono almeno 10 anni di carcere: qui? Per il reato di omicidio? Almeno vent'anni di carcere da fare tutti o quasi: Qui? se tutto va bene dopo 7 anni sei fuori (al netto di indulti e altro). Non è una questione di leggi in realtà nè di sanzioni penali: entrambi ci sono e sulla carta sono severe. In realtà si è persa quella che una volta si chiamava "alterità del diritto" ossia la forza deterrente delle leggi e delle sanzioni connesse perchè si è deregolamentato da un lato il sistema penale e dall'altro si è fatta una politica carceraria che mirava soprattutto a tener fuori, anzichè dentro, gli imputati anche di reati gravi per evitare di costruire carceri nuove e quindi spendere soldi: i maledettissimi soldi che invece si trovano quando si deve sponsorizzare questo o quell'evento o dare un'aumento alle indennità dei politici. Il caso in questione è classico si può dire ed è sintomatico dello stato in cui si trova la giustizia del paese: è una situazione da repubblica delle banane e non da Stato che ha nella propria cultura storica la creazione del diritto romano! Io non sono a favore di leggi speciali, anzi al contrario, ma non posso non osservare che se è vero che i reati stanno diminuendo (anche perchè non se ne denunciano anche più ..... tanto non serve) è la loro efferatezza che da ai cittadini il senso di insicurezza ed inadeguatezza che sentono e se ad esso aggiungiamo l'emissioni di leggi per salvare qualche amico politico o se stessi da qualche indagine giudiziaria di troppo con gli effetti a cascata che abbiamo tutti sotto gli occhi, tutto ciò che sortisce due effetti: fa crollare la certezza del diritto e fa diventare l'Italia il bengodi dei criminali che gli altri paesi sono ben contenti di mandare via (in pratica diventiamo la pattumiera d'Europa, un primato di cui non andare fieri credo). Ciò al netto delle direttive comunitarie che nel nostro paese non vengono applicate puntualmente (c'è n'è anche una in materia di espulsione di cittadini comunitari che è inapplicata da noi) e anzi in passato ci siamo opposti al mandato di cattura europea e al cosiddetto coordinamento della magistrature e delle forze di polizia, al diritto d'inseguimento anche oltre frontiera (forse qualche politico temeva che qualche magistrato inglese o spagnolo potesse farlo arrestare qui in Italia?) tutte "cosucce" che potevano dare il senso di cosa si stava realmente facendo ma così non è stato! Questi problemi in altri paesi europei non sono così gravi perchè non solo hanno chiuso le frontiere a tutti ma hanno anche avviato una dura lotta contro i clandestini con pene non solo severe ma anche applicate senza buonismi di sorta o bizantinismi giuridici: ciò anche per tutelare quelli che davvero cambiano paese per cercare di costruirsi una vita migliore e un futuro diverso a se stessi e ai propri figli!! Quindi mi suonano come lacrime di coccodrillo sia i lamenti della destra demagogica che della destra democratica (quest'ultima che in fretta e furia ha emanato un decreto legge di applicazione del cosiddetto pacchetto sicurezza sempre dopo e non prima naturalmente, e non volendo nememno pensare che si stava, forse, aspettando proprio una tragedia di questo genere per vincere le resistenze della cosiddetta sinistra ipergarantista per poterlo emanare (sarebbe un'enormità davvero....) perchè sarebbe di un cinismo unico ma come diceva un politico qualche decennio fa "a pensare a male si pecca ma quasi mai si sbaglia" soprattutto in un paese sempre più "latinoamericano", detto con il dovuto rispetto per quelli che ora ne stanno uscendo in un modo o nell'altro, degli anni 60-70 del secolo scorso) dopo che una donna buttata in un fosso, forse violentata, ma comunque aggredita selvaggiamente da un criminale rumeno che già in patria era notissimo e pluricondannato entrato clandestinamente nel nostro paese (grazie alla Bossi-Fini che ha relagato solo ad un problema di repressione giudiziaria e poliziesca e non di prevenzione e coordinamento europeo come sarebbe stato logico) e trovatosi davvero a suo agio in questo far west

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