giovedì 27 gennaio 2011

Le shoah di ieri..... di oggi..... e domani?

NON SARO' BREVE E NON RIASSUMERO' PER SEMPLIFICAZIONI QUINDI SE NON INTERESSATI ANDATE OLTRE.... CI SONO ALTRI BLOG MOLTO PIU' INTERESSANTI IN GIRO......
Oggi é il giorno della memoria dell'olocausto. Un olocausto, quello ricordato oggi che riguarda soprattutto la shoah ebraica, ma che ha riguardato anche zingari, comunisti, anarchici, persone comuni, malati di mente, portatori di handicap......... e tanti tanti altri in un orgia sanguinaria della quale tutti sapevano ma moltissimi facevano finta di non conoscere perché...... perché era comodo sentirsi fra appartenenti alla stessa "razza (nascondendo ben bene in se stessi che lo stesso progenitore di tutti é una scimmia antropomorfa proveniente dall'africa....)"; perchè é bello vedere giovani ariani (ariani? ma non erano provenienti dall'India e quindi un tantino scuretti, bassi e tarchiati?) nudi che danno fulgore all'idea di appartenenza; perché, infine, con parole d'ordine del genere si riempie la testa di tanti fronzoli facendo dimenticare le tasche di milioni di persone drammaticamente vuote. Queste idee non sono nate dal nulla: c'é tutto un filone di pensiero che risale a tempi antichissimi e che nel'800 trovò il suo cultore nella teorizzazione del darwinismo sociale e nel malthusianesimo, con un pizzico di scuola austriaca per gradire, che teorizzavano alcune cosette che poi applicate dai regimi totalitari sono sfociati nei campi di concentramento e nelle camere a gas. La storia dell'umanità é piena di olocausti (indiani d'america del nord e del sud, armeni, per fare due nomi perché ci vedono come europei direttamente interessati e di cui non abbiamo mai fatto veramente ammenda); ci sono olocausti ancora oggi: ruandesi, sudan, sarawi, berberi, curdi, palestinesi, ceceni; poi abbiamo gli olocausti "economici": milioni di bambini, e adulti, che muoiono letteralmente di fame nei paesi del terzo mondo nel quale per esempio pur vivendo, essi, su un mare di ricchezze se le vedono sfilare da sotto i loro piedi per consentire ai grandi interessi sovranazionali di fare profitti e di scaricarne la responsabilità sugli abitanti dei paesi avanzati in nome del benessere e della crescita abituandoli a un senso di colpa che non dovrebbero avere in quanto non direttamente responsabili perché se é vero che si crogiolano in questo benessere, del tutto ipotetico, é anche vero che ne vedono solo le briciole mentre il vero conquibus si ferma molto prima... ossia proprio a quelle élite che ci vivono sguazzando nei propri soldi: soldi sia chiaro sporchi di sangue a cui non sono estranei nemmeno politici, economisti, ecc.. Io m'inchino ai morti dei lager; m'inchino agli ausmerzen di prima della guerra che in paesi come la Germania, la Svezia, la Norvegia, gli USA (chi ha visto ieri la piece di Marco Paolini sa di cosa parlo) ha visto decine di migliaia di "particolari" categorie di cittadini prima venire sterilizzati e poi morire (socialmente in certi casi e fisicamente in altri.... e ieri é venuto fuori che in Svizzera fino a pochi anni fa i rom venivano sterilizzati) ciò per fare alcuni nomi di paesi avanzati nei quali l'eugenetica, e la sottocategoria della difesa della razza pura, ha fatto massacri mettendosi alla pari dei nazisti, dei russi, sovietici e non, dei cinesi che, oltre a non riconoscere i cosiddetti diritti umani perseguitano etnie non han come i tibetani e altri; e anche nei paesi "democratici" (USA in testa) ce ne sono di striscianti olocausti: sanità in mano alle assicurazioni che badano non certo al benessere di chi non può pagare; immigranti rispediti fuori confine dopo essere stati detenuti spesso illegalmente (legge italiana docet per tacere degli "accordi" con dittatori da operetta come il rais libico che quando gli gira viene a fare shopping da noi con annesse sfilate di future adepte, naturalmente a apgamento; e si potrebbe continuare con il razzismo nemmeno tanto strisciante di chi soffia sullo scontro di civiltà fra mondo occidentale e mondo islamico che spaventa con illusorie invasioni e contaminazioni nei confronti delle quali ci si deve difendere con ronde, leggi, e quant'altro questi movimenti, in certi casi come il nostro al potere in una coalizione, sono in grado di mettere in campo quando c'é crisi non solo economica ma soprattutto morale e ideologica che però nascondono il vero punto ossia che tutto avviene in nome di un concetto terrorizzante: la selezione genetica e la purezza della cosiddetta razza. Alla base di quest'idea c'è tutto un processo che si basa sulla negazione della diversità e sulla forza del più forte che sottomette gli altri: i diversi sono usati se servono ma espulsi se ne viene meno l'utilità per tacere dei diversamente abili di cui stanno smatellando tutte le conquiste in nome di una crisi provocata da chi mira a sottomettere tutto e tutti in nome dei profitti; anzi si fanno profitti maggiori proprio quando interi Stati falliscono. Questo processo ancora oggi procede, e sapete quale ne é la nuova versione? Il libero (...) mercato competitivo: chi sa stare in esso sopravvive; chi non ce la fa muore (non sempre fisicamente ma forse é pure peggio). Esagerazioni? Riflettete: una società di mercato si basa sulla concorrenzialità e sulla competizione, insomma il tutti contro tutti (e già così si escludono diversamente abili, malati psichici, e quant'altro); quindi (come affermano gli stessi testi economici liberisti) si viene a creare una prima selezione nella quale ci rimette proprio chi non sa stare "nel" mercato: e questo per quanto riguarda i gruppi economici (dentro i quali ci sono migliaia di persone che ci lavorano e che perdono il lavoro che é, mi risulta, l'unica fonte di sostentamento se non inteviene lo stato con l'assistenza e se non si trovano altre opportunità occupazionali). Il mercato globalizzato é una forma sottile di malthusianesimo quindi dato che essendo le aziende, sottomesse agli azionisti e alla loro voglia di profitti maggiori, vanno alla ricerca di costi sempre minori: ecco quindi gli accordi con paesi non propriamente "democratici" dove il lavoro é pagato dieci volte meno che in occidente e dove non ci sono regole né controlli, anzi gli Stati creano free zone dove anche quelle poche garanzie sono cancellate; ma non basta: ora anche in paesi come il Messico, l'Indonesia, ecc. ne hanno aperte e quindi il fenomeno si sta allargando..... da noi se ne discute da tempo e prima o poi ci arrivamo anche noi: come lo definiamo tutto ciò? Ora diamo uno sguardo nei rapporti sociali: il darwinismo sociale applicato ai rapporti sociali, ed economici, crea società alienate e tese solo a far si che non esistono comunità di persone integrate ma individui interessanti economicamente, e quidi che contano socialmente e politicamente, solo in quanto consumatori di prodotti costruiti da altri diseredati spinti, da marketing estremamente aggressivi condizionanti le loro scelte, ad acquistare prodotti dei quali non se ne ha bisogno realmente: qual'é la discriminante fra loro? La capacità di acquistare quei prodotti da consumare: se c'é questa capacità stanno sul mercato concorrenziale; se non c'é ..... spariscono dal mercato, diventano invisibili .... spariscono letteralmente o meglio sono fuori dal mercato ed entrano a far parte di una altra sezione del mercato ossia quello della povertà dove ci sono altrettanti interessi economici e competizione a fornire "assistenza compassionevole"; quest'assistenza non viene fornita gratuitamente: c'é chi paga e profumatamente (sia privati che lo Stato) pure. Come lo definiamo questo? Se non é una selezione, non genetica ma economica, cosa é? Se gli "assistiti" non sono ausmerzen, cosa sono visto che anche su essi si fa comunque mercimonio? Se i poveri sono necessari al potere per ricordarci che tutti lì possiamo finire se non accettiamo le regole del gioco darwinista della concorrenza, a cosa servono? O meglio, perché la povertà non é sparita visto che questo pianeta potrebbe sfamare (se tutti facessero la loro parte senza accaparramenti in nome del profitto) e far vivere decentemente almeno il doppio degli attuali abitanti? E'vero oggi é il giorno della memoria dell'olocausto nazista verso gli ebrei, non lo metto in dubbio che debba essercene la memoria, sia chiaro; ma questi altri "olocausti" quando li ricordiamo? Aspettiamo di finire nei campi di concentramento "economico" (immateriali ma non per questo meno disumanizzanti) prima di accorgerci che siamo dei prigionieri votati all'essere sostenuti finché "servono" per poi essere abbandonati, che é come morire ma in un altro modo, a se stessi quando qualche "burocrate" fatti i conti decide che é troppo e quindi li butta nel girone infernale della povertà preda dei "guardiani" della stessa creati per presidiare il sottostante mercato della fame? E' vero nel GIORNO "DELLA" MEMORIA dobbiamo riflettere sul passato perché abbiamo la possibilità di imparare la sua lezione; ma mai come oggi ci dovrebbe essere IL GIORNO "DELLE" MEMORIE nel quale si dovrebbe riflettere sulla storia degli olocausti ma soprattutto guardarsi intorno bene dato che, pur in versione aggiornata, l'ideologia alla base di tutto ciò é ancora lì che continua a fare danni e a selezionarci uno ad uno....

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