venerdì 24 giugno 2011

Parliamo di Napoli?

Ma come mai, nonostante l'attivismo del neosindaco (che l'aveva sparata grossa quanto Mr.B., ingenuità, spacconeria, chissà però non è stato un buon inizio ....) la munnezza é ancora per strada? Anzi pare aumentata? Qui prodest? Davvero ci sono interessi forti affinché i napoletani, che pur lo hanno votato, ne paghino le conseguenze (ricordate che poco prima delle elezioni "qualcuno" paventò che se si fosse davvero verificato un disastro del genere non potevano avere titolo a chiedere aiuto....)? Il problema di Napoli non si risolve in 5 gg e nemmeno in 5 anni: dove si doveva programmare si é scelto l'improvvisazione e dove si doveva educare la gente a una cultura che fosse rispettosa dell'ambiente nel quale viveva, e vive, si é scelto l'aspetto economico (spesso si tratta di interessi affaristici che vivono in quella zona grigia che è al confine fra legalità e illegalità e fra politica e malaffare, che così bene enl suo Gomorra ha descritto Saviano) investendo in discariche e termovalorizzatori anziché in raccolta e riciclaggio intelligente dei rifiuti così come si è permesso, al centro e al nord del paese, di "inviare (a costi per i comuni interessati irrisori)" i propri rifiuti in campania (facendola diventare una discarica del resto del paese) aggravandone la situazione senza che né la politica né altri poteri dello Stato battessero ciglio. Ora il bubbone è scoppiato e va inciso: ma il governo, la lega soprattutto, e altri enti locali (di segno politico diverso) rema contro per motivi politici e la cosa non può che aggravare il problema. La gente il segnale l'ha dato votando De Magistris; De Magistris, pur peccando di ingenuità, si è messo all'opera ma poco può fare contro i poteri forti, e occulti, della città. E allora, che devono fare i cittadini? Arrendersi? Ribellarsi? Fregarsene? Arrangiarsi? Oppure rimboccarsi le maniche e levarsela da soli la munnezza, magari buttandola nelle caverne sotto la città? A ragionare così il problema sembra senza via d'uscita ma quella città ha potenzialità, e fantasia, tali che non mi meraviglierebbe se una soluzione se la trovassero da soli ....... quante volte hanno contato sugli altri, che fosse lo Stato o altri, nella loro storia sono sempre rimasti fregati (penso anche alla storia mai scritta in maniera corretta di come sono stati "piemontesizzati" e di come in pochi anni un intera città, prima capitale e centro commerciale del mediterraneo, si è impoverita) mentre tutte le volte che hanno in pensato, come dire, in maniera tridimensionale hanno dato il meglio di loro stessi. Io da qui non posso che prendere atto della giusta scelta fatta di dare un segnale forte di discontinuità con il passato recente della politica che è anche un investimento certo per il futuro della città: ma da qui a dire che, nonostante il neosindaco abbia dato vita a una giunta per nulla "politica" ma tecnica e competente, in soli 4 anni napoli possa tornare al posto che di diritto le spetta nel mondo non credo sia possibile nemmeno se yehosua ben jossef tornasse davvero sulla terra: ci vorrà tempo, pazienza e un salto culturale enorme nella cittadinanza che, se vuole mettere le premesse della rinascita propria e del sud di cui è sempre stata (nel bene e nel male) la punta di diamante, insieme a Palermo, deve cominciare a trovare in se stessa la forza e il coraggio di mettersi alle spalle alcune accondiscendenze e tolleranze verso il "forte" di turno e cominciare a rendersi conto che vivono in un paese e in un mondo dove nulla viene regalato, e dovrebbero saperlo, e anzi spesso qualcosa vien tolto, fosse solo per il gusto di farlo......

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