martedì 13 dicembre 2011

il perché di un idea...

nel post precedente avevo, nella sottotraccia, posto una domanda: siete disposti a rimettervi in gioco per creare un movimento, dei movimenti, federativo che fosse espressione del mondo reale contro questo regime dei governatori che trasmettono gli ordini dall'alto? Siete a favore della costruzione di un diverso percorso sociale che porti tutti verso una società, futura e futuribile, diversa e maggiormente attenta ai bisogni dei suoi componenti più che alle tasche dei potenti e dei loro sudditi? Dalle risposte non posso che sconfortarmi... devo dire però che in parte me le aspettavo e in parte no, mi spiego. ma prima
Gaber diceva: un idea, un concetto, un idea.... ricordate?
Avrete visto che nel box "sto leggendo" c'é il saggio ultimo di Rifkin "la terza rivoluzione industriale", no? Questo, come tutti i libri di questo autore, quando lo finisci ti lascia più domande non dette e inespresse che cose che sostiene e certezze e, pur proponendo tesi interessanti e orizzonti che vanno molto oltre il singolo paese e tema, a chi ha sensibilità e voglia di "fare" trova nel saggio il disegno di un punto di passaggio quando dice: attenzione senza che ce ne accorgiamo siamo arrivati a un bivio dove da un lato c'è la distruzione del mondo come lo conosciamo e dall'altro c'è una nuova possibilità di crescere in maniera "laterale, quindi collaborativa, e orizzontale poggiando su una rivoluzione economica basata su 5 pilastri ossia: 1. passaggio, massiccio se non totale, alle fonti di energia rinnovabile; 2. la trasformazione del patrimonio immobiliare esistente in tutti i continenti in impianti di microgenerazione per raccogliere in loco, senza società gerenti centralizzate, le energie rinnovabili (ci sono solo in europa 190 mln di edifici che possono generare abbastanza elettricità da alimentare l'intero continente senza passare per un regolatore, o ente o società);3. l'applicazione dell'idrogeno e di altre tecnologie di immagazzinamento dell'energia in ogni edificio e in tutta l'infrastruttura per conservare l'energia intermittente (evitando di dover avere black out di sera e quando c'è pessimo tempo, accumulatori che già esistono anche in Italia dato che Enel green power li sta cominciando a produrre... pensate sono già in produzione);4. l'utilizzo delle tecnologie internet per trasformare la rete elettrica di ogni continente in una inter-rete per la condivisione dell'energia che funzioni proprio come internet (il rpincipio della condivisione diventerebbe la base);5. trasporti plug-in." una sfida enorme non per il singolo paese ma per l'intero genere umano, il tutto senza cadere nel millenarismo o nel sol dell'avvenire; impresa non facile ma l'autorevolezza del saggista non pone di questi problemi ... del resto se volete ne parleremo in seguito; su un punto stasera voglio, però, evidenziare e lo pongo come domanda: il come? Perché dalle sue testimonianze e dati si evince che ORA in varie parti del pianeta, peraltro non marginali, si stanno costruendo le premesse per abbattere sia quel che rimane della seconda rivoluzione industriale, ivi compresa la sua evoluzione finanziaria, sia il sistema liberista che basa il proprio mito proprio sul "meno stato = più mercato, libertà, democrazia" perché dati alla mano viene dimostrato come proprio lo Stato sia stato il vero motore del mercato buttandoci dentro migliaia di miliardi... in pratica lo Stato ha creato il mercato, lo protegge, ci investe: e i privati? Battono cassa, fanno lobby, si lamentano quando le proprie speculazioni vanno male: parassiti, insomma. D'altronde questo socialismo dei pochi, peraltro anche ricchi e potenti, a fronte del liberismo per i tanti che si devono scannare per qualche $ in più altro non é che privilegio: la sua tesi é semplice "il sistema liberista é alla fine ma dopo non c'è il disastro annunciato" ma aziende che già ora fanno lobby per aprire il mercato basato sui 5 pilastri precedentemente esposti... e non è poco vi pare? Naturalmente ciò presuppone che anche i popoli si sveglino e diano la loro spinta: esattamente come in Islanda... ciò però comporta anche un superamento della dicotomia, che tanto a noi italiani piace, destra/sinistra e annesse ideologie: perché la cosa sorprendente é che in Gran Bretagna, ad esempio, mentre il sinistroide Miliband (il cui padre è uno dei fari del socialismo inglese) é "assolutamente" contrario alle energie rinnovabili e favorevole al nucleare ... Cameron é favorevole al green: e non solo perché una volta vinto stanzia somme ingenti per crearne le condizioni; il mondo sottosopra? No, é la capacità di andare oltre il naso delle ideologie, tutto qua. Stessa cosa per i giovani che ora hanno meno di 30 anni: quanti realmente "fanno" politica? Meno del 6% e un altro 3% segue.... infimo e irrilevante, vero? Però se provate a capire le loro idee vedete che sono sì a-ideologizzati dalle teorie del '900 ma contemporaneamente tutti aspirano a una società dove il singolo talento sia riconosciuto (ma non a detrimento dell'altro) e abbia la possibilità di costruirsi un progetto di vita, non necessariamente un posto fisso ma una sicurezza, quella si, come? Attraverso, certo, l'esplicazione della propria personalità e del proprio talento ma soprattutto attraverso l'esplorazione, laddove possibile, degli orizzonti sociali e politici, come la rete, e Rifkin proprio su loro ripone le proprie speranze, e sinceramente anch'io: ecco perché dobbiamo (noi che siamo responsabili di questo mondo in rovina cui abbiamo, volontariamente o meno ora non conta, contribuito anche con il "non" fare) rimetterci in discussione e creare le premesse per uno diverso; con noi ce la possono fare, senza sono persi e preda di un potere morente e distruttivo. L'idea che enunciavo ieri era semplice e terribile nello stesso momento: le energie per cambiare ci sono; i tanti movimenti sociali che qui (nella provincia estrema dell'impero euro-americano) nascono, crescono e s'inabissano nella corrente carsica della protesta sociale fine a se stessa (come uno specchio fedele di quel liberismo che combattono e a cui sono necessari per autoalimentarsi) pure.. queste energie messe in circolo per fini "altri" potrebbero creare le condizioni per un cambiamento radicale (si swala radicale e proprio di stampo islandese che tanto a te e a me sta a cuore) che solo nelle prossime generazioni potrà vedersi...... e solo grazie a noi che potranno vederlo....
se vogliamo avere una speranza di non trasformare questo pianeta in un far west ed evitare che accadono cose come quelle di ieri al palatrieste... o le rivolte dei detenuti o cose come quella accaduta oggi a Firenze dove uno per un banale litigio fa una strage (e lasciamo stare che fosse, si dice, di destra e che tanti esaltati hanno espresso la solidarietà) dobbiamo riprenderci quello che abbiamo delegato: in Islanda l'hanno fatto quando avevano il cappio al collo del default (prima non ci pensavano nemmeno), e qui?

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