mercoledì 18 luglio 2012

E' la Spagna .... o l'Argentina?

.. quello che accade in Spagna i media qui non ce lo dicono, se non quando devono dipingere i "soliti" indignati violenti che si scontrano con la polizia: in pratica usano quelle immagini per spaventare qui i benpensanti sventolandogli davanti il "drappo rosso" dell'indignado nostrano, magari blackblock e anarco-insurrezionalista ( i notav che sono sempre dipinti come tali.. mentre in realtà son altro .. ben altro) .... ma qui esiste un problema: mentre in Grecia la protesta esplodeva fra i ceti emarginati dando vita a violenze fortissime che però hanno avuto la sola conseguenza di dividere la società greca in mille rivoli che hanno permesso ai soliti noti di mantenere il potere e continuare a consentire il sacco del paese; nel paese latino, invece, la situazione é ben diversa: perché, oltre ai minatori e ai vigili del fuoco e altre categorie sociali e lavorative, c'é un vivissimo movimento di protesta sociale che non fa della violenza una fine ma uno strumento ultimo perché nelle manifestazioni non sono certo i manifestanti a menare le mani per primi: e questo é un ottimo viatico per farsi spazio nella società; e, sempre a differenza della Grecia, in Spagna a farsi sentire sono ... le forze armate che "si associano alla protesta contro "lo smantellamento dei diritti che non avremmo mai dovuto perdere". E' quanto si legge in una nota dell'Associazione di categoria I militari, in quanto statali, sono colpiti dalla manovra del governo Rajoy che prevede l'eliminazione della tredicesima e la riduzione delle ferie. Il comunicato critica il governo, "a corto di idee" e sottolinea: "la nostra capacità di sopportazione ha un limite (e fossi nel Rajoy li ascolterei)" e per tacere della polizia (come a dire "non contate su di noi" per reprimere le proteste): pure loro non sono stati in silenzio... in pratica é una situazione "argentina" che si sta profilando nel paese spagnolo.... le proteste montano e il governo non sa che pesci pigliare essendo stretto fra i "doveri" verso banche ed europa e la crescente povertà dei suoi cittadini; d'altronde i numeri anche lì parlano chiaro: il 44% dei giovani pensa di andarsene o se ne sta andando (un fenomeno che si sta profilando é quello del "traversare il mediterraneo per andare nei paesi del maghreb arabo a cercare lavoro", quando si parla di IRONIA DELLA STORIA); gli sfrattati aumentano a dismisura (a maggio il 9%); le sofferenze per morosità bancaria volano (8.95%); la disoccupazione giovanile é al un giovane su due.... un quadro argentino appunto. Mancano solo le proteste con le pentole e i morti e feriti come nel paese latinoamericano e la similitudine poi é quasi perfetta. Che la Spagna diventi l'epicentro di uno tsunami sociale che travolgerà l'intera UE? Non lo so... però di certo la saldatura sociale fra indignados e lavoratori, pubblici e privati, per il potere finanziario (per sua natura elitario e allergico alle società democratiche sottostanti) e quello politico, suo alleato, non é certo una buona notizia: perché un popolo che sente il morso della crisi sulla propria pelle lo puoi abbindolare per un pò.. ma prima o poi si sveglia e quando ciò accade niente lo può fermare: questo gli abitanti della penisola a est della Spagna, notoriamente chiamata Italia, l'hanno dimenticato il giorno dopo il 1/1/1948: ci penseranno Monti e co a rinverdirgli la memoria?

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