con il deposito delle motivazione la Corte Costituzionale spiega come
é arrivata a sentenza sul conflitto di attribuzione sollevato dal Capo
dello Stato nei confronti della Procura di Palermo.
Ebbene, la
Corte, leggitimamente, ha deciso di creare una nuova definizione di Capo
dello Stato: quello che é assolutamente intoccabile; roba da repubblica
presidenziale non certo da Stato parlamentare quale ancora siamo,
almeno come risulta da una semplice lettura della Carta Costituzionale.
La parte che colpisce, e non solo il sottoscritto ma a molti, é quella
che sostiene che "il livello di protezione assoluta"garantito al Capo
dello Stato nelle sue comunicazioni e non solo quelle, credo
giustamente, istituzionali ma anche quelle private per "l'efficace
esercizio di tutte" fino al punto che la "semplice rivelazione ai mezzi
di informazione dell'esistenza delle registrazioni" costituisce già "un
vulnus che dev'essere evitato"; e ancora la Corte si spinge al punto di
sostenere che "il dovere dei giudici é quello di evitare che ciò possa
accadere e, quando ciò casualmente accada, di non portare a ulteriori
conseguenze la lesione involontariamente recata alla sfera di
riservatezza costituzionalmente protetta"; infine la Corte dice anche a
chi tocca: non alla Procura ma al GIP però senza seduta camerale (quindi
niente parti in causa né pubblicità) in una solitaria seduta che non
credo sia prevista dalla legislazione ordinaria: credo che in vista
arriverà ben prsto una eccezione di costituzionalità per chiedere se le
norme del codice a questo punto sia costituzionali o meno perché, siamo
sempre un popolo di garantisti, tutta la procedura fu voluta affinché
tutti potessero assistere alla decisione del giudice e fare istanza
oppisitiva o meno a seconda che si ritenesse importanti o meno i
materiali da distruggere... insomma la legge é uguale per tutti e tutti
sono soggetti al suo imperio ma da oggi qualcuno lo é ..... di meno,
soprattutto se ricopre la neo disegnata figura di Capo dello Stato .....
Re, come ai bei tempi dello Statuto Albertino più o meno e con tanti
saluti al bilanciamento di poteri e garanzie all'informazione dei
cittadini che sono i veri titolari del sovranità o, dice qualcuno, i
DATORI DI LAVORO DEI POLITICI CHE RICOPRONO INCARICHI ISTITUZIONALI A
QUALUNQUE LIVELLO SIANO.
Sia chiaro, in qualità di cittadino
ritengo di aver il diritto di dissentire: la Costituzione italiana va
bene così com'é e, a mia conoscenza, non prevede a mia conoscenza
immunità assoluta per nessuno soprattutto se si tratta di cose non
direttamente connesse alle funzioni ricoperte: l'amato capo é stato
spesso impallinato per questo motivo e non é un caso che i vari lodi
sono stati bocciati proprio dalla Corte perché creavano super garanzie
che non erano previste; come mai per l'amato capo non erano previste e
per qualcun'altro sì? Cosa impedirà, semmai dovessero vincere (come
semmbra che sarà, visti gli italiani e la loro coraggisissima genìa) i
partiti tradizionali, a chiunque di farsi forte di una sentenza del
genere per invocare super immunità non previste né, fino a questa
sentenza, prescritte? Cosa impedirà ora all'amato capo e a chiunque
altro di reclamare anche per se una cosa del genere visto l'illustre
precedente?
Si sa che, anche nelle democrazie, il potere (per
quanto possa essere diviso e in guerra e faide al proprio interno) di
autotutela quando qualcun'altro esterno al meccanismo tenta di fare luce
laddove non si vuole che luce ci sia: in questo caso qualcuno non vuole
che si faccia luce sulla trattativa fra Stato e mafia affinché una
parte politica che si sentiva sott'attacco da parte della malavita,
mentre per anni c'aveva convissuto, anziché alzare il livello di scontro
cercava un accomodamento se non un accordo abdicando alla funzione cui
era preposta in quanto parte delle istituzioni cui era eletta e
abbandonando al loro destino fior di SERVITORI DELLO STATO fra cui
Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa ecc. ritenuti sacrificabili per
salvarsi, il tutto con l'avallo delle altre parti politiche o almeno la
loro passività: un enorme inciucio, l'ennesimo della storia italiana e
sui quali a questo punto si deve ritenere sia costruita l'intera storia
del paese .. a partire dalla mai veramente esplorata nascita dell'italia
unita di cui qualcuno dubita soprattutto nella parte dell'anelito
"italiano" dietro cui si crede ci siano ben altri interessi, non solo
politici ma anche finanziari e ..... massonici.
Insomma: un paese
con le proprie radici marce non può che avere una storia travagliata,
per usare un eufemismo, e contraddittoria contraddistinta fin dalla
nascita da scandali, irresolutezza e corruzione della politica le cui
conseguenze sono ricadute sulle future generazioni ..... fino ad
arrivare all'oggi. Questa patina antica non é mai stata eliminata (che
ha nascosto agli albori del'unità del paese il patto scellerato fra
borghesia industriale del nord e latifondisti e protomafiosi del sud), e
a questo punto non credo che lo sarà, né oggi né domani né .. mai.
Nessun commento:
Posta un commento