dal blog di triskel182.. vale la pena leggerlo
Ora
la domanda è: farà prima Renzi a eliminare il Senato o farà prima il
Senato a eliminare Renzi? Soltanto l’altro ieri sembrava che niente e
nessuno potesse impedire al turbo-premier di “cambiare verso”
all’Italia, in cinque mesi o giù di lì. E però già al primo ostacolo, il
famoso Italicum, il nostro eroe destatosi dai sogni d’oro ha dovuto
affrontare la dura realtà quotidiana. Ieri pomeriggio alla Camera
l’hanno visto per la prima volta spaventato sul serio, quando ha
rischiato di finire sotto sul nuovo tentativo di introdurre la
rappresentanza di genere nelle liste (metà uomini e metà donne).
Emendamento sostenuto dal M5S, che a far ballare il governo comincia a
divertirsi un mondo. Ha salvato la pelle per 20 miseri voti grazie alla
precettazione di ministri e sottosegretari rastrellati qua e là. Ma
per quanto ancora potrà resistere, quando a giorni il nuovo sistema
elettorale approderà a Palazzo Madama, dove la maggioranza è risicata
assai e dove – stante l’annunciata abolizione della seconda camera – ai
senatori non garberà molto fare la figura dei tacchini invitati al
pranzo di Natale. Il fatto è che Renzi subisce una sorta di legge del
contrappasso. Ha stretto un patto con Berlusconi che adesso gli viene
rinfacciato come un tradimento. Ha voluto un governo al femminile e
sono le femmine a fargliela pagare cara. Ha teorizzato la rottamazione
della vecchia guardia pd e (mentre riciccia Bersani) è una energica
signora dai capelli argentati, Rosy Bindi, a guidare la rivolta di
genere contro il giovanotto del “qui si fa come dico io”: con
l’appoggio convinto dei tanti che dentro e fuori via del Nazareno ce
l’hanno cordialmente sulle scatole. Perciò nei retroscena di palazzo si
torna a parlare di voto a ottobre e in questa chiave i 10 miliardi per
le famiglie oggi all’esame del Consiglio dei ministri possono apparire
un cadeau elettorale anticipato. Si vedrà. Del resto è stato il fedele
sottosegretario Reggi a dire che Matteo “spara razzi nel cielo”. E non
sembra più un complimento.
Nessun commento:
Posta un commento