mercoledì 14 novembre 2007

la politica delle emergenza: romeni, tifosi, violenza ecc.

Siamo il paese delle emergenze, viviamo su e di esse esse e intere maggioranze si formano, vengono elette, si frantumano e si ricompattano figlie dell'allarmismo sociale continuo che ha un paese come il nostro che non è mai stato capace di governare il quotidino ed investire su se stesso e sui suoi figli migliori. Incapapcità di programmazione soaicle ed economica e gestione politica basata sul trend sondaggistico/ unimodale sono la vera bussola dei ceti dirigenti fin da quando, cadute le ideologie, c'era il nulla sul quale costruire le nuove aggregazioni ed equilibri. Ecco perchè scoppiano a ritmo continuo le cosiddette emergenze: esse in realtà non sono realmente tali ma problemi quotidiani che un normale paese dovrebbe affrontare nell'era della globalizzazione liberista e dell'interdipendenza economia che provoca flussi migratori. Invece ogni volta, e solo a seguito di eventi tragici, si scopre un'aspetto che prima si faceva finta di non vedere e non sapere (complici i media tutti) o almeno li si lasciava cadere nella genrale indifferenza. E' una del potere questa: sia chiaro. E' un modo di controllare i flussi emozionali sociali provocando shock continui mentre altri fanno passare leggi e provvedimenti che ritengono necessari: un'esempio? Il fattaccio di Tor di Quinto, cos'ha provocato? Un'ondata emozionale; un'improvvisa movimentazione di romeni indesiderabili; l'emanazione di un decreto per le cosiddette espulsioni facili (peraltro bocciato dalla UE); qualche misura in più repressiva. E poi? null'altro. La vicenda giudiziaria prosegue e lo sbandato che ha commesso il reato molto probabilmente uscirà fra qualche anno. Un pò poco per un paese che pretende di essere una potenza economica e vuole competere con gli altri. Si dirà, forse, che non è possibile programmare i problemi e risolverli: vero ma c'è un ma, ossia che i problemi per essere risolti prevedono investimenti e la ricostruzione del Welfare con soldi che nessuno è disposto a cacciare per puro altruismo: anzi i tagli draconiani continuano e il Welfare è sempre più il fantasma di se stesso mentre la società è sempre più frustrata e impotente e sfoga questo stato d'animo in semrep più estreme esplosioni di violenza alle quali certo non si risponde solo facendo le anime belle o le decretazioni, o mettendoci una toppa. Serve altro molto altro.............

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