venerdì 4 gennaio 2008

Aborto e Legge 194: un dibattito vecchio di 30 anni

Ho 47 anni e osservando la "discussione" sulla 194 mi è venuto in mente quanto questo dibattitto sia vecchio e obsoleto; infatti 30 anni fa, quando c'era in ballo il referendum, la discussione verteva proprio sui temi che oggi sono tornati alla ribalta: distruzione della famiglia; omicidio ecc., da un lato e civiltà, modernità ecc. dall'altro. Ognuno portava con sè l'esperto di turno che perorava dati (scientifici o meno) e portava acqua al mulino di chi l'aveva chiamato. Quindi si deve pensare che, su questo (ma anche su altri temi) "problema" ci si è fermati a 30 anni fa? SI, putroppo. Nel frattempo la società italiana non è cresciuta: non ha fatto quel salto di qualità che altri in altri paesi europei (gli usa non li prendo nemmeno in considerazione) le società hanno fatto quando hanno intrapreso il cammino della modernità. Siamo invecchiati, e male, in questo paese. Ci siamo fermati agli allori degi anni sessanta e non siamo stati capaci di guardare al futuro nè di prevedere il revanscismo integralistico che, invece a differenza del ceto dirigente preda del pensiero debole e flessibile, non si è smosso di un millimetro dalla strada intrapresa per imporre il proprio punto di vista alla maggioranza della società. Se si prova fare per un'attimo mente locale ed uno sforzo di memoria: GLI STESSI ARGOMENTI!! Un pianto antico insomma che oggi trova orecchie meno attenti e politici, che pur di continuare neli loro affari in maniera tranquilla, sono disposti a scendere a patti anche con il diavolo in persona (ammesso che esista il diavolo e il conseguente inferno e non sia questa vita l'inferno e noi i diavoli di noi stessi)........................ Mi chiedo ma almeno un minimo di fantasia nessuno c'é l'ha? Cambiate registro, non prendete in giro la gente per stanchezza ma provate a convincerla se ritenete di avere ulteriori validi argomenti non riscaldate la stessa minestra e ce la rimettete davanti riveduta e corretta: qui il problema è enorme e non si può costringere una donna ad avre un figlio non amato nè si può costringere la società a sussumere per buone idee e proposte trite e ritrite che già un referendum respinse a larga maggioranza. Piuttosto spendete le energie per contribuire a migliorare le condizioni di vita e premete affinchè dovunque, scuole comprese, ci siano corsi educazione sessuale che non sono un tabù: la conoscenza non è mai da osteggiare ma da incoraggiare dato che solo in questo modo ci possono essere persone consapevoli e cittadini presenti a se stessi. Se invece "conoscere" a paura allora il problema è di chi osteggia la civiltà (o quel poco che ne rimane) e siamo nel campo della dittatura, nascosta o meno, della minoranza che non essendo capace di argomenti convincenti impone attraverso altri metodi la propria volontà. Non posso non ricordare che la chiesa nei secoli scorsi ha sempre osteggiato la conoscenza (Galilei docet): i tempi da allora non sono cambiati? Evidentemente per qualcuno no.............................

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