sabato 5 gennaio 2008

5 mln di famiglie ridotte in povertà...........

Fra speculazioni sul petrolio, tariffe (treni, autostrade ecc.), bollette varie e persino il caffè il 2008 (anno bisestile quindi per alcuni sfigato e come dargli torto) inizia nel migliroe dei modi: l'inflazione è al 2.6%. Il che significa che le famiglie che saranno sotto o vicino la fatidica soglia della povertà raggiungeranno il numero di 5 (dico cinque) milioni: forse solo dopo la una guerra si vedono queste grandezze. Una vera e propria debacle non solo per il governo attuale ma per tutti quelli che dal 1990 ad oggi hanno adottato politiche di cosiddetta "liberalizzazione e modernizzazione" della società adottando politiche di stampo liberista, complici le organizzazioni sindacali, cui sono state connesse anche le politiche salariali e la redistribuzione verso l'alto della ricchezza. Insomma il "sogno" (o l'incubo) del mercato pienamente realizzato nella sua interezza: la creazione del mercato sul quale consumatori e produttori, teoricamente, si scambiano informazioni e decidono i prezzi di tutto; nella realtà a cosa è un pò diversa: il mercato innanzitutto non è regolato quindi il pesce più grosso mangia quello più piccolo in modo che la concorrenza fra i produttori si assottiglia fino al punto nel quale ce ne sono pochi se non addirittura uno (checchè ne dicano Friedman e sodali) mandando a farsi benedire la libertà di scelta del consumatore; poi dal punto di vista del consumatore la cosa è anche peggiore in quanto con mercato così costruito ha poco spazio di scelta e poco può sfruttare la concorrenza fra i produttori (che non esiste infatti in Italia dato che esistono, come provato più volte dalle varie Antitrust, i cartelli che tengono artificiosamente alti i valori di prezzi e servizi) e, non provvedendo lo Stato a regolare il mercato, quindi ha pochissimo spazio anche nelle informazioni a sua disposizione, anzi è target di marketing commerciali estremamente aggressivi che letteralmente "creano" la domanda (anche nelle cose maggiormente superflue) e selezionano gli stessi consumatori emarginando chi non ha abbastanza risorse per "giocare all'abbocchamo all'amo" dei produttori. Ed è proprio questo il problema: in un sistema siffatto (che ha la necessità di crescere per mantenersi e sopravvivere a se stesso) di crescere esponenzialmente anno per anno perchè deve soddisfare due esisgenze che collidono fra loro ossia i profitti da un lato e la produzione dall'altro. Per farlo deve restringere costi (K. Marx aveva ragione quando diceva che il capitalismo è un mostro che divora se stesso), il lavoro in particolare. e allargare l'area di distribuzione e, last but not least, eliminare gli avversari soddisfacendo la seconda esigenza quella della costanza della produzione (anche spingendo l'offerta, o creando la domanda, leggasi la vendita dei cellulari in Italia). Se a questo ci mettiamo, in un paese come il nostro ad altissimo tasso di evasione ed elusione fiscale (roba da gogna), il livello della pressione fiscale e tributaria che preme solo quasi esclusivamente sui lavoratori dipendenti allora si comprende come mai sempre più famiglie si avvicinano alla soglia di povertà e/o la superano di slancio!! E, mi sento cattivo oggi, mettiamoci pure la ciliegina sulla torta delle tante truffe (legalizzate o meno, leggasi subprime o bond vari) comprendiamo come mai ci troviamo in queste condizioni. Domanda: ma i Governi dal 1990 fino ad ora cos'hanno fatto? E questo Governo (teoricamente sarebbe un governo di centro sinistra , lasciamo perdere..........), in particolare, cosa pensa di fare?Tralasciando i vari annunci fatti? in realtà pochissimo e per tanti motivi. Non ultimo quello che il potere lobbistico/corporativo, nel nostro paese è così forte da paralizzare anche governi e maggioranze con le migliori intenzioni di questo mondo. Insomma le famiglie italiane, in particolare quelle dei lavoratori dipendenti, si troveranno sempre più schiacciate verso il basso o meglio verso il baratro della povertà di massa e se proveranno almentarsi c'è da giurarci che subito ci saranno dei soloni al soldo dei potenti che o tireranno fuori qualche argomento per riempire la testa lasciando le tasche vuote, oppure tireranno fuori argomenti, in teoria validi ma opinabili perchè l'economia come altre cose umane è soggetta a mode ed ora siamo nel trend (si sepra discendente) della moda liberista, che giustificheranno l'andazzo delle cose ora con i pochi soldi per programmi sociali, ora con l'andamento del petrolio che si paga in dollari e non in €, ora ancora con il mercato che risente dell'andamento delal congiuntura: tutto, insomma, teso a giustificare il sistema (che costoro difendono a spada tratta perchè ci stanno benissimo e ci si arricchiscono sfruttando la loro posizione privilegiata di tecnici, giornalisti, politici ecc.) e a farlo durare indefinitamente, almeno costoro ci sperano, nel tempo: è chiaro che un siffatto sistema è congegnato non per tenere conto delle necessità di chi rimane indietro ma di chi si "ammazza" letteralmente di lavoro (mi scuso con i morti della Thyssen per la involontaria ironia) per, almeno, tentare di arrivare alla seconda settimana facemdo fronte ai continui rincari ceh ci sono senz'alcun intervento calmieratore sui prezzi nè alcuna politica salariale di favore verso i dipendenti, nè tantomeno dando la possibilità di immettere "forze fresche" nel mercato del lavoro se non a condizioni da terzo mondo e assolutamente precarie (penso ai precari e alle figure che le varie leggi, come la treu o come la biagi, hanno creato per venire incontro alle esigenze non del mercato ipotetico ma dei produttori che non vogliono assumere con "garanzie" ma solo sfruttare) da usare come lumpenproletariat insieme agli extracomunitari a nero. Alcuni decenni fa Jeremy Rifkin descrisse esattamente questa situazione, nel saggio "la fine del lavoro", profetizzandone i guasti sociali ed economici e mettendone in luce anche al perversità................. GIA' MA GLI ITALIANI OLTRE CHE AD ESSERE POCO ATTENTI NEMMENO LEGGONO........................

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