lunedì 26 maggio 2008

da un' emergenza ad un'altra: tocca al nucleare....

Mentre per i rifiuti si discute (ma se non ci sarà ragionevolezza da entrambe le parti temo che non si andrà molto lontano) ora tocca al nucleare. Infatti saranno costruite le centrali nucleari, sia nei siti che già le ospitavano che altrove, e tempo qualche anno saremo tutti catarifrangenti siano di notte che di giorno. Cos'hanno pensato le teste d'uovo? C'è la crisi dell'economia del petrolio? Non c'è problema, c'è sempre il nuceare a disposzione che potrebbe coprire il 10% della produzione nazionale e portare, dicono, un risparmio alle bollette delle famiglie e delle imprese, in teoria naturalmente (la stessa percentuale qualcuno dice che la si ptorebbe raggiugere tranquillamente con le energie alternative e la energia da trasformazione dei rifiuti) .... perchè il discorso del risparmio è tutto teorico; ma procediamo con calma. Dunque, l'Italia, sull'onda di Chernobyl, disse no al nucleare a ragion veduta però ora che l'economia del petrolio è in crisi - speculativa (perchè di questo si tratta di PURA SPECULAZIONE visto che il barile tutto incluso se costasse 50 $ al barile sarebbe già grasso che cola ma visto che Cheney e soci dissero che 100 $ era il minmo è stato subito accontentato e oggi si viaggia allegramente verso i 150 $ se non 200 $; sarebbe da dire come in un noto cartoon di qualche anno fa "verso l'infinito e oltre" tanto a pagare siamo noi.......) - e visto che secondo dati aggiornati il picco della produzione pertolifera è di questi decenni poi comincerà a calare, quale migliore occasione che tirar fuori l'dea nuclearista? Reattori di III e IV generazione tutti sulla carta sicuri ma tutti non di immediata costruzione (conoscendo, poi, i tempi biblici italiani almeno 5 - 10 anni) nè di sicurezza assoluta. Che fare? Chi la vuole vicino casa? Si faccia avanti perchè il sottoscritto dice: no, grazie. Ci arriveranno e ci porteranno a volerlo ci si può stare certi, a forza di disperazione e di caro-bollette, ci porteranno proprio dove la volpe e il gatto volevano portarci fin dal primo minuto dopo che hanno tirato l'idea nucleare e, invece di reinvestire sull'idrico e sulle tecnologie alternative e/o sull'idrogeno, il caro vecchio atomo a fissione è sempre lì a portata di mano, nonostante quello che affermò il Prof. Rubbia che esso non è nè sicuro nè soprattutto economico (manutenzione, smaltimento, gestione ecc. niente di tutto ciò è economico), e pone più problemi di quelli che risolve ma soprattutto è una idea vecchia, inutile e pericolosa in un paese come il nostro a rischio sismico: si dirà in Giappone il rischio sismico c'è ed hanno il nucleare, verissimo; ma in Giappone ... dove anche le case sono costruite in una certa maniera e tutto è fatto a misura di sisma; da noi non c'è una cultura del "sisma" nè tantomeno le case sono costruite tenendo conto di questa variabile, e dove tutto è fatto in nome del profitto (a cominciare dalla costruzione dove si usano il minimo costo indispensabile per evitare di cacciare un euro di tasca propria) quindi immagino già le situazioni di ansia e preoccupazione dei cittadini in caso di sisma, o di incidente o chissà cos'altro - ma, mi chiedo, abbiamo ancora le conoscenze per costruirle?): oltre al danno anche la beffa. Un paese come il nostro dove si vive sull'onda dell'emergenza e dove la politica non è capace di programmare nulla che sia oltre il casino di turno ve lo immaginate cosa farà con 10 centrali nucleari fra dieci anni in caso di problemi sismici o di incidenti nucleare o chissà cosa? No non credo. Se ci fosse una programmazione seria si potrebbe incentivare le energie alternative ma non ci si guadagna lì e gli interessi economici, tipici in un'economia liberista, non programmano ma fanno solo una serie di conti, costi e benefici e sparano la sentenza: il nucleare a loro conviene ed è una bella scorciatoia per la politica, mentre per i cittadini, a cui sarà dato in pasto la storiella del risparmio, potranno sempre consolarsi con l'idea che anche altri le hanno e quindi almeno il "mal comune mezzo gaudio" degli sciocchi. I soldi ce li mettiamo noi con le tasse (mica chi gestirà se le costruisce, ma siamo matti, e che ci sta a fare lo Stato-bancomat sennò?) i profitti se li fanno le imprese la politica ci fa una bella figura e noi paghiamo sia l'uno che l'altro, bello il mercato: e se la gente protesta c'è sempre la discussione, il dibattito ma lo "Stato non può cedere" e qundi arriva alla fine il manganello e tutti zitti (anche questo ha molti precedenti nella storia)! Siamo prigionieri di una follia:e visto che i guru e i santoni vari hanno il loro profeta nel Dio Bush nessuno gli sugggerisce d'invaderci per ristabilire la democrazia, la libertà e la legalità?

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