sabato 11 aprile 2009

Qualche riflessione

Già nei post: 1597 (dove parlavo dei vari tipi di scacallaggio visti in questi giorni); 1596 (dove oltre a riportare alcuni dati citavo anche alcune iniziative); 1595 (dove oltre al resto riportavo l'esperienza in diretta della collega antesignana, esperienza ripetuta e raccontata da lei direttamente anche in precedenti post); insomma questo blog, come molti altri (tantissimi altri sia qui su libero che oltre questa piattaforma), è in prima fila nel testimoniare la volontà, per una volta, che tutto non finisca nel dimeticatoio e si ritorni ai "vecchi" tempi del volemose bene e del "facciamolo" tanto non accade di nuovo ecc. ma soprattutto per riflettere su alcuni aspetti della tragedia, che pur se citati dai media tradizionali, che nel profluvio di news di cui siamo stati bombardati in questi giorni, sono passati inosservati. Uno, per esempio, lo pone la collega Red_Lady quando chiede quanti clandestini sono morti sotto i palazzi crollati; un'altro è perchè antesignana ha parlato di esclusione el suo gruppo in uno dei suoi commenti adl vivo. E ancora: perchè i palazzi si sono sbriciolati in quel modo? E l'ospedale? Come mai, sebbene fosse praticamente nuovo, è bastata qualche scossa per farlo ridurre in qel modo? E i palazzi pubblici anch'essi ridotti in quel modo? Dov'erano i controlli? Era più importante catturare i voti facili o fare il proprio dovere? Inoltre si parla di "ricostruzione" ma come ricostruire se la città si è spostata di ben 15 centimetri? E con quali garanzie i palazzi nuovi saranno sicuri? E quale sarà le legislazione vigente? Intanto il conto dei morti sale a quota 290 e decine di migliaia sono gli sfollati senza nulla se non l'aiuto dell'emergenza. Il Governo, si deve riconoscerlo, ha preso delle misure urgenti che vanno incontro alle difficoltà immediate, ma il vero problema è il dopo ossia quando i riflettori saranno spenti e l'onda emozionale passata: che accadrà allora? Sarà davvero un nuovo inizio non solo per gli Abruzzi ma per l'intero paese oppure sarà la solita cosa all'italiana (magari con un condono finale) dove magari ci sarà una ricostruzione alla bell'è meglio e magari trentennale come accaduto per il terremoto dell'Irpinia dove anzichè costruire case subitosi facevano piscine e centri polifunzionali che non servivano ad un tubo? E' una questione culturale, prima ancora che geologica, perchè tutti viviamo in un paese che al 80% è sismico e non ce ne possiamo fregare delle disgrazie altrui perchè domani potrebbe succedere a noi stessi; e se c'è chi mette a disposizione le proprie "ville" che facciamo, ogni volta che c'è un disastro del genere si va in ville e alberghi? Per quanto si possa essere dei paperoni anche le "ville" finiscono....... ora la politica è rientrata alla grande e siamo prossimi alle elezioni europee (mai come ora importanti per i partiti, mica pr noi) e sono sicuro che i politici si sbellicheranno i pedi a promettere mari e monti (ssono convinto che se potessero prometterebbero anche di non far succedere più i terremoti ) agli sfollati e agli squali affari d'oro nella ricostruzione (e le varie mafie che sicuramente vorranno partecipare all'affare, che ne dite, che si fa?) ed è molto probabile che i secondi hanno molte più possibilità di veder soddisfatte le aspirazioni dei primi: sta a noi cittadini vigilare affinchè ciò non accada e fare testimonianza di presenza e attenzione perchè se i nostri diritti e le nostre aspirazioni (in una parola il nostro futuro) non ce li difendiamo e conquistiamo da soli nessuno ce li dà........

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