domenica 9 gennaio 2011

Gli anni del terrore: un eredità mai affontata..

Vi confesso che la mancata estradizione del criminale dei cosiddetti PAC che é riparato in Brasile per salvarsi dal, meritato, carcere cui nel nostro paese é stato condannato. In un paese come il brasile dove per anni c'é stata una dittatura dura, e dove ancora oggi ci sono in alcune zone gli squadroni della morte, abbia remore fortissime nel rilasciare foss'anche un criminale e in quel paese infatti vivono non solo terroristi ma anche mafiosi e similari: ma non é questa l'unica ragione per la quale non mi meraviglia che quel criminale non viene estradato; credo che anche come la legge e la Magistratura sono state "trattate (attaccate e denigrate)" nel nostro paese abbia contribuito nel non spingere il Brasile a estradarcelo. Non c'é solo la questione di quale sia il livello delle applicazione delle leggi nel nostro paese ma anche la sua statura a livello internazionale, che non é mai stata troppo alta, oggi é ai minimi storici: si teme troppo di perdere i contratti di fornitura per alzare la voce. Oggi conta più il cliente che sempre ragione che l'idea di rispetto della legalità sia interna che esterna e non avendo mai fatto i conti con gli scheletri presenti nei nostri armadi ci troviamo sempre nel pantano e per giunta affondandoci. Non abbiamo, per esempio, fatto i conti con gli anni della conventio ad excludendum e dei soldi sia americani che russi che affluivano copiosi per evitare che il nemico avesse la meglio anche se il nostro paese, nella grande divisione che fu fatta a Yalta, era predestinato alla sfera occidentale. Poi c'é da fare i conti l'eredità della resistenza e delle trame, il nostro paese era un campo di battaglia, dei vari poteri che erano dietro la guerra fredda che attanagliava il paese; insomma per dirla tutta prima faremo i conti con la nostra storia e prima ci libereremo del peso che ancora oggi ci impedisce di diventare quel paese maturo che potremmo essere e salterà quel tappo che oggi ci opprime e impedisce il ricambio non solo generazionale ma anche politico cui abbiamo diritto. In passato di occasioni ne abbiamo avute di sfuggire alla cappa di piombo (l'accordo possibile fra pci e dc ma che con la svolta dell'uccisione di Aldo Moro fu spazzato via e questo solo per fare un esempio) ma c'é sempre stata paura, da parte della maggioranza dei cittadini, di intraprendere reali cambiamenti e c'é sempre stato l'interesse delle oligarchie a che questi cambiamenti non avvenissero perché questo avrebbe demolito la loro posizione di potere. Con queste premesse il paese rimane condannato alla decadenza e facile preda di un nuovo equilibrio delle attuali oligarchie e non certo il paese moderno che tutti ci aspetteremmo. Rimaniamo sempre a metà del guado, sembra un destino ma possiamo farcela solo se realmente la parte sana del paese prenderà le redini in mano: al momento una pia illusione.......

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