lunedì 7 febbraio 2011

Perché lo Stato dev'essere neutrale.....

A ridaje, si potrebbe dire. Oltretevere riprende il martellamento mediatico e politico, con governi come i nostri (ahhh i democrastiani che sapevano anche dire di no..... li rimpiango non foss'altro per questo) inetti e tesi all'autoperpetuazione e all'accontentare sempre e comunque i poteri forti, per allargare gli ambiti di azione (già amplissimi) propria e delle "istituzioni sociale ed educative" che ne sono espressione, leggete un pò: "L'opera educativa - ha sostenuto, parlando ai partecipanti alla Plenaria della Congregazione per l'Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi) - sembra diventata sempre più ardua perché, in una cultura che troppo spesso fa del relativismo il proprio credo, viene a mancare la luce della verità, anzi si considera pericoloso parlare di verità, instillando così il dubbio sui valori di base dell'esistenza personale e comunitaria"; e ancora, in tema di educazione multiculturale: "coniugare chiara coscienza della propria identità e apertura all'alterità", emerge "il ruolo educativo dell'insegnamento della Religione cattolica come disciplina scolastica in dialogo interdisciplinare con le altre. Infatti, esso contribuisce largamente non solo allo sviluppo integrale dello studente, ma anche alla conoscenza dell'altro, alla comprensione e al rispetto reciproco. Per raggiungere tali obiettivi dovrà essere prestata particolare cura alla formazione dei dirigenti e dei formatori, non solo da un punto di vista professionale, ma anche religioso e spirituale, perché, con la coerenza della propria vita e con il coinvolgimento personale, la presenza dell'educatore cristiano diventi espressione di amore e testimonianza della verità", non male come programma, vero? Se fosse un partito politico (occultamente lo é, forse é il più forte partito oggi presente nel paese anche se non prenderebbe moltissimi voti) come si fa a non votarlo, vero? Ideale per tutte le stagioni e li trend. Ma queste alte parole, cosa nascondono? E' stato più chiaro, forse, un altro prelato che dichiarò che il ruolo svolto dalle istituzioni educative cattoliche (e temo anche il welfare) dovesse essere rafforzato perché, oltre al fatto che lo Stato non ha soldi per programmi e scuole migliori, erano le sole che possono fornire il "servizio" adeguatamente rispetto alle sfide laiciste e materialistiche che il mondo pone .... azz più chiaro di così solo il sole lo é. Non sono un complottardo né un dietrologo ma un "certo" On. Andreotti diceva che a pensar male magari si sbaglia però non guasta.... Qual'è il disegno? E, soprattutto, qual'é il pericolo? Viviamo in una società che ha fatto dei principi democratici e liberali la base di crescita di Stati, società, classi: uno Stato che per poter resistere alle spinte estreme deve porsi in termini neutrali: assicurare a tutti i diritti ma non "partecipare" né "tifare" per qualcosa in particolare; in primis i rapporti con la Chiesa e non per nulla si parla(va) di "libera Chiesa in libero Stato" perché se si vogliono cittadini maturi e responsabili e partecipi che non siano, né diventino, preda di facili e retoriche idee lo Stato non può parteggiare né evitare di assicurare un informazione e un educazione che sia il più possibile neutra e laica lasciando a ognuno sia la libertà di professare la propria idea e religione sia di coltivarle in pubblico che in privato. E invece ..... invece non é mai stato così: per le burocrazie religiose il pericolo, mortale, é l'umanesimo laico che é visto come una minaccia al crisitianesimo. E per combatterlo ne usano le armi: ad esempio la libertà religiosa che viene sempre richiamata ma, attenzione, che vale per se stessi e non per gli altri; parole come "tolleranza" sono professate ma nel frattempo si usa la scure nel quotidiano per contraddirne il significato reale con un obiettivo chiaro anche se non manifesto, ossia una volta guadagnata l'indipendenza, e l'autonomia completa, delle scuole cristiane si potrà formare generazioni di persone che sanno che la neutralità religiosa non esiste così come non esiste la neutralità della legge, dell'istruzione e, infine, dello Stato: una conseguenzialità logica ma dirompente che non guarda all'immediato ma al lungo termine, oltre i decenni. Dello Stato democratico ne usano tutti gli strumenti (ivi compresi gli strumenti agevolativi fiscali; assunzioni di personale "approvato" dalla curia e non tramite concorso pubblico ecc.) ma l'idea ultima é una sola e sempre la stessa (che fu per qualche secolo messa da parte grazie al processo che dal rinascimento all'illuminismo): la creazione dello stato teocratico nel quale vale non la legge positiiva ma quella derivata dagli insegnamenti religiosi; negli USA é emersa alla luce del sole, con Bush, la corrente "religiosa", e i risultati si vedono con la conquista di posizioni chiave di potere (Obama nemmeno sotto quest'aspetto avrà vita facile perché come politico e come liberal ha una visione delle cose troppo poco ideologizzata e debole per affrontare un tale attacco); da noi, con questo Governo, le basi si stanno gettando ora ma i frutti non sono molto al di là da venire: se leggiamo le "riforme" dell'istruzione sotto quest'ottica i conto non possono che tornare e se guardiamo all'opera del welfare "privato" anche qui non possiamo non notare che la strada é segnata nello stesso senso, e non potrebbe essere altrimenti dato che é un lavoro sotterraneo che un pò alla volta sta scardinando i principi democratici e liberali e l'aiuto pubblico in favore di qualcos'altro che poco o nulla ha a che fare con esso e molto con l'indirizzamento di chi vi capita verso una società non aperta e non tollerante ma semplicemente standardizzata verso quei principi ortodossi di cui integralisti, e non, si fanno propugantori: in piena sintonia con i loro concorrenti (islamici, buddisti, ecc.) che da tempo lavorano in tal senso senza sosta con scuole proprie dove l'apprendimento avviene mnemonicamente e non cognitivamente ... sostituendo al tanto odiato "relativismo laico" quello che Hannah Arendt stessa definiva "relativismo nichilistico" e, di conseguenza, secoli di storia tragica, di crociate e controcrociate, di guerre di religione, di roghi di dissidenti, ecc. finiscono alle ortiche dimostrando ancora una volta quanta ragione avvessero pensatori come l'Arendt che denunciava, in tempi non troppo sospetti, come il totalitarismo, non solo politico ma anche religioso, fosse il vero pericolo per le democrazie e per i popoli nella storia moderna e contemporanea non solo dell'occidente ma dell'intero pianeta......

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