Mi duole dirlo ma una volta tanto sono d'accordo con l'On. Ichino:
perchè non si aboliscono gli allegati "A" e "B"? Se non sapete cosa sono
lo spiega benissimo Marco Palombi sul fatto quotidiano del 16/4/2013,
pagina 9.
CAMERA E SENATO, 159 INUTILI
ASSUNZIONI OBBLIGATORIE IL 10 APRILE UNA DELIBERA HA CONFERMATO LA
TRADIZIONE: GRUPPI PARLAMENTARI COSTRETTI AD A VERE ORGANICI GONFIATI
(costi della politica altri bojardi di Stato da mantenere)Per
capire questa piccola storia di vita parlamentare bisogna tornare alla
Prima Repubblica. Era il 1993, il vecchio pentapartito agonizzava e
arrivò, provvidenziale, una bella delibera. Nacque così quello che oggi
si chiama, in gergo, “allegato A”: una lista di ex dipendenti dei
gruppi parlamentari di Dc, Psi e via dicendo attualmente sono 159 tra
Camera e Senato che ha lo stipendio garantito dal Parlamento pur non
essendo assunta a tempo indeterminato e non avendo fatto alcun concorso
(tra i gruppi parlamentari e il loro personale c’è un rapporto di tipo
privatistico). Per gli “ALLEGATO A” è come se il tempo non fosse mai
passato: grazie a quel testo del lontano 1993, poi prorogato in tutte
le successive legislature (compresa questa), la Prima Repubblica è
ancora viva e lotta insieme a noi sotto forma di contratti che
obbligatoriamente devono essere onorati (lo stipendio è comunque
garantito). Per far almeno lavorate i fortunati, i gruppi parlamentari
hanno l’obbligo di assumere questi dipendenti/non dipendenti secondo
una distribuzione percentuale, pena una decurtazione dei fondi che gli
vengono attribuiti: in questa legislatura si parla di una penale da
65mila euro alla Camera, mentre in Senato la cifra dovrebbe essere un
pò più alta. Risultato: i gruppi si ritrovano spesso ad avere più
personale di quanto ne debbano avere. Pietro Ichino, che dalla scorsa
legislatura combatte una battaglia solitaria su questa vicenda, nel
giugno 2011 intervenì nell’aula di palazzo Madama dando un’idea della
situazione: “Il Pdl dovrebbe, in base al numero dei propri senatori
(131), secondo la regola generale disporre di 21 dipendenti e ne ha
invece 30; il Pd, 106 senatori, dovrebbe disporre di18 dipendenti e ne
ha invece 24”. Giù così fino al gruppo Misto, dove vengono
obbligatoriamente riassorbiti tutti gli “Allegato A” che non abbiano
trovato altra sistemazione: “Composto da 21 senatori, dovrebbe disporre
di 8 dipendenti e ne ha invece 21”. Corollario: c’è gente che ha un
lavoro ma niente da fare. E si limita a ritirare lo stipendio. AI
FORTUNATI di cui sopra, poi, si deve poi aggiungere un’altra lista di
inferiore qualità, quello che alla Camera è noto come “Allegato B”: si
tratta di 400 nomi circa – dentro c’è un pò di tutto, dalle segretarie
agli ex parlamentari (Giorgio Stracquadanio) ai sottosegretari
(Gianfranco Polillo) – che vengono indicati dai gruppi alla fine della
legislatura, ma che hanno in realtà pochissime tutele. Il loro
stipendio non è garantito e quelli quasi certi del posto sono solo 109:
la penale infatti (che nel loro caso è di 30mila euro) scatta quando
non si assume almeno un dipendente della lista ogni sei deputati. Il
gruppo M5S ad esempio – che s’è molto lamentato per questo – a
Montecitorio ha un contributo unico annuo di circa 5,5 milioni. Se non
assumesse le 17 persone dell’Allegato A e le 19 del B che gli sono
state assegnate con delibera del 10 aprile, perderebbe circa 1,7
milioni. A tentare di bloccare questo andazzo, alla fine, è rimasto il
solito Ichino (nel frattempo passato dal Pd a Scelta civica): “Un
collega 5 Stelle mi ha detto: ‘Non si può lasciare la gente in mezzo
alla strada’. Ma tra il mettere la gente sulla strada da un giorno
all’altro e garantirle lo stipendio a vita anche senza lavoro le
alternative non mancano. Camera e Senato ben potevano in passato e
tuttora potrebbero, per esempio, garantire a ciascuno di questi un
robusto trattamento complementare di disoccupazione, anche per due
anni, e accompagnarlo con un buon servizio di outplacement,
e magari anche con un premio per il datore di lavoro disposto ad
assumerli. Sarebbe ancora un trattamento di gran privilegio, ma
costerebbe al contribuente comunque molto meno”. C’è il problema, però,
che esiste già una giurisprudenza in materia ed è favorevole ai
lavoratori fino in Cassazione: per evitare contenzioso – e pure che il
presidente o il tesoriere del Misto rispondano con soldi loro dei
risarcimenti – la Prima Repubblica continua a sopravvivere.
..
allora se avete letto questa, proposta da Ichino, sarebbe una vera
riforma e farebbe risparmiare a noi tutti bei soldi senza creare
disoccupazione ulteriore e senza dare preoccupazioni agli interessati, i
quali, "poveracci", possono ben fare programmi per il futuro: peccato
che alcuni milioni di persone non hanno, né avranno, un trattamento del
genere con una evidentissima disparità di trattamento che non fa bene a
questo paese perchè è una delle tante ingiustizie che ogni giorno ci
passano davanti agli occhi... i pentastellati hanno fatto della lotta
agli sprechi, alla trasparenza, e della riduzione dei costi inutili una
loro bandiera, mi aspetto che si accollino questo problema e lo
risolvano senza ulteriori costi inutili per tutti noi: nessuno vuole che
siano buttati fuori sulla strada, ma almeno si faccia come propone
Ichino e la si smetta di mantenere questi a spese nostre.
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