giovedì 17 gennaio 2008

L'anno dei disabili: un'altra vergogna "nostrana"

Dovrebbe essere l'anno dei diversamente abili ma in Italia pare non se ne sia accorto nessuno: tutti presi dal sopravvivere i cittadini e dagli affari loro i politici. Nel nostro paese c'è già stato un'avanzamento culturale il disabile non lo nascondiamo più ma lo mettiamo in società ed è già un passo avanti; però non abbiamo la situazione ideale anzi, al contrario, come sempre siamo indietro: 7 su 10 NON LAVORANO nonostante ci dovrebbe essere una "corsia preferenziale" nel collocamento, un vero buco nero della democrazia dove, nonostante quanto scritto nella Costituzione, i cittadini oggi hanno meno diritti di 50 anni fa ma sia chiaro in teoria non è così (come anche nelle parole di politici, economisti ecc.) ma nella pratica la situazione è grave e si aggrava di anno in anno: per non parlare dell'indifferenza degli illuminati imprenditori italiani che si scapicollano letterealmente a dare lavoro non solo ai diversamente abili ma a tutti i giovani italiani!! In ogni aspetto la società italiana è arretrarta ma nei confronti dell'handicap sconta ritardi economici culturali ecc. e si vedono tutti e nessuno è stato risolto nella maniera giusta e molti dei problemi sul tappeto non solo non sono stati risolti ma si sono nella maggior parte dei casi si sono incancreniti come, per esempio, nella scuola: da un lato vengono ridotte progressivamente le ore per il sostegno (nonostante i proclami di assunzione di nuovi insegnanti) e quelle per gli OSE (il meccanismo va in questo modo, lo Stato non riduce direttamente in queste materie ma taglia i fondi agli Enti Locali con l'intento di ridurne le spese per consulenze e simili? No problem Questi ultimi tagliano il SOCIALE e fanno pagare ai cittadini le loro clientele), dall'altro lo sfascio della scuola pubblica indotto per spingere le famiglie a mandare i loro figli a quelle private (in maggioranza cattoliche) mettendo il servizio pubblico sullo stesso (basso) piano di queste ultime mentre invece sarebbe dovuto essere il contrario: lo Stato avrebbe dovuto mantenere alta la qualificazione delle scuole pubbliche richiedendo gli stessi standard a quelle private e, come afferma la Costituzione, senza oneri per NOI lasciando la scelta ai cittadini di dover far educare i propri figli ma essendo certi in base alla concorrenza dell'offerta che gli standard sarebbero stati pressochè uguali: mai accaduto. Naturalmente ci sono le eccellenze e non si può generalizzare però l'andamento generale è questo. I professori? O inefficienti e fannulloni o sfavati e stanchi; se aggiungiamo che non non c'è nemmeno la volontà di fare in modo che nelle ore di normale lavoro senza il sostegno non tutti i professori perdono 5 minuti con il disabile la socializzazione va bene l'istruzione e la preparazione professionale vanno a farsi benedire con tutto quello che questo significa per la futura autonomia dello stesso creando una "serie C" che nessuno coscientemente vuole però nell'ottica della selettività anche dell'istruzione (tanto cara ai liberisti che insegnano in questo modo la competizione a chi avrebbe ancora da imparare la propria storia) a scapito del resto. Insomma, come sempre, a fronte di idee e progetti ma aanche di molto più floride situazioni di altri paesi anche vicini a noi nel nostro paese, come in tutto del resto (ormai), si scontano ritardi, menefreghismo, indifferenza e incapacità di cogliere le potenzialità della diversità. Non è da ora ma dalla notte dei tempi che ormai va così e sperare che proprio quest'anno qualcosa cambi é come credere alla befana a 50 anni..........

VERGOGNA

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