domenica 10 aprile 2011

Rapina? Si.. ma del nostro futuro

Certo non c'é che dire: ha proprio una concezione padronale. Se un giudice gli da torto (qualunque sia l'argomento del contendere) è un nemico (da abbattere, non fisicamente si spera) se gli da ragione ha fatto il suo dovere. Ieri un altro show: ha dato il meglio di se nonostante dall'espressione del viso, quasi praticamente immobile a forza di mascheroni e tiraggi vari, fosse triste. Ha spaziato dalla rapina a mano armata a tutto il campionario di cui é capace senza dare la minima sensazione di avere il dubbio delle grossolonità espresse, forse perché sapeva che l'auditorio nazionale é grossolano e quindi non si perita di scendere in particolari? Sicuramente, però ogni votla che fa una sua uscita m'immagino sempre i suoi avvocati già intenti a preparare cause e leggi per evitare futuri problemi (e a fare quattro calcoli per comprendere quanto ne riceveranno in termini di parcelle peraltro immagino già milionarie) in seguito alle uscite che fa. Non mi chiedo più perché continuano a farlo andare a ruota libera, perché prima o poi (se il paese, direttamente o indirettamente non conta, che é quasi tutto di suo proprietà mobili, immobili, cittadini prima non implode in mille pezzi) chi lo sostiene aprirà gli occhi (non foss'altro perché vede le sue tasche cacciare enormi buchi da tarlo) e comincerà ad abbandonarlo (cosa tipicamente italiana, quello 1.0 durò poco più di vent'anni) ma anche chi fa parte del suo entourage non può non avere dubbi: i soldi lo aiutano a tenere il tutto insieme ma non senpre bastano. Dobbiamo sperare che finiscano le monete? O che risolva a modo suo i suoi problemi insultando e distruggendo tutto quantogi é d'ostacolo prima di mandarlo al paese dal quale é arrivato? O c'é qualcos'altro che possiamo fare? Ritengo che qualcos'altro ci sia, molto in realtà: basta solo rendersi conto che si deve uscire dalla visuale indvidualista nel quale c'hanno costretto anni e anni di capitalismo weberiano in salsa liberistico-populista-demagogica nel quale c'hanno precipitato una casta di parassiti autoreferenziali di cui oggi vediamo gli aspetti maggiormente deleteri ma che non abbiamo né la forza e né la voglia, per pura paura di perdere anche quel poco cha c'hanno lasciato ma soprattutto perché cadiamo nel trappolone di dire "ma chi devo votare?" "chi c'é?" un trappolone indoto da chi è sullo scranno parlamentare da privilegiato e vuole continuare a starci per giunta. Non serve più sperare, né dirlo: bisogna darsi da fare. Ne va del nostro futuro e di quello dei nostri figli, é una lotta per sopravvivere ed é esattamente in questo che ripongo la fiducia perché so che quei 60 milioni di cosiddetti italiani hanno sempre dimostrato, in passato, che quando li metti nell'angolo la mossa se la danno eccome: a Napoli ci furono le 5 giornate, non certo per anelito patriottico, ma perché i nazifascisti cominciarono a deportare i detenuti e quelli che erano nei quartieri. E furono presi a calci nel sedere: non é piacevole arrivare a questo punto sia chiaro, ma se servisse a dargli una smossa ben venga perché sennò ci dovremmo rassegnare all'estinzione non solo fisica ma anche come nazione e a cominciare a ragionare in termini di, che so, lombardo-veneto contrapposto a uno staterello piemontese; o una confederazione emiliano-romagnola-toscana-umbra-abruzzese ecc. contrapposta uno stato del sud governato dai poteri grigi della politica e dalla malavita. Nessuno lo auspica ma é la logica conseguenza dell'attuale pantano, ci conviene? BUONA DOMENICA ..... si fa per dire.......

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