stasera ho il cervello ... in game over, sapete ormai ho una "certa"
età, ma per non laciare un buco vi propongo l'articolo di Marco
Travaglio pubblicato in prima pagina il 1/3/2013 del Fatto Quotidiano "cartaceo" e "online" (lo dice anche in basso ma lo ripeto qui); e se lo posto significa che lo condivido in toto.
Nessuno riesce a entrare nella testa di Grillo. Forse nemmeno Grillo. Difficile capire se prevalga la soddisfazione o la preoccupazione.
Soddisfazione nel vedere i politici che l’hanno sempre schifato
strisciare ai suoi piedi e implorarlo di salvarli con la fiducia.
Preoccupazione per una politica allo sbando che rischia di far pagare ai
cittadini l’ennesimo scotto della propria incapacità.
Eppure, dai messaggi che l’ex comico invia tramite il blog e le interviste alla stampa estera, una cosa si può dire: l’Antipolitico
fa politica più o meglio dei professionisti della politica. Il gioco di
questi ultimi è chiarissimo: non avendo capito nulla di quanto sta
accadendo, s’illudono di padroneggiare ancora la situazione ingabbiando
gl’ingenui “grillini” in un governo minoritario che
prometta di fare tutto ciò che chiedono, ottenendone la fiducia e poi
torni alle pratiche consociative di sempre, ricattandoli con la minaccia
del voto anticipato che ricadrebbe sulle loro spalle,
con annesse accuse di sfascismo e irresponsabilità lanciate da stampa e
tv di regime. Una trappola che somiglia al vecchio trucco del cerino:
l’ultimo si brucia le dita. Solo un campione di ingenuità suicida può
pensare che un movimento rivoluzionario possa votare la fiducia a un
governo altrui. E, con buona pace della stampa di regime, non esiste
alcuna “rivolta del web” contro i No di Grillo.
Il web è una zona
franca dove scrivono tutti, anche i troll dei partiti camuffati da
“base di 5 Stelle”. I partiti dell’ammucchiata Monti
non vedono l’ora di rimettersi insieme per evitare le urne, cioè un
altro balzo di Grillo. Ma hanno un problema: i loro elettori. Il Pd finge di dialogare con M5S,
per poi allargare le braccia: “Purtroppo Grillo non vuole e ci
costringe alla grande coalizione per eleggere il Presidente,
tranquillizzare i mercati, lo spread e l’Europa”. D’Alema ha già avviato contatti con Letta,
prigioniero di quella Bicamerale mentale che lo porta a una continua
coazione a ripetere. Grillo sa che lì si andrà a parare e deve evitare
di restare col cerino in mano: cioè di essere additato domani come il
colpevole dell’inciucione o di nuove elezioni. Perciò ricorda
ossessivamente il programma di M5S e sfida i partiti a farlo
proprio. Ora, per smascherare il bluff, deve fare un passo in più:
presentare un papello semplice, fattibile e al contempo rivoluzionario,
in cambio dell’uscita dall’aula dei senatori “grillini” che
consentirebbe la nascita “condizionata” del governo. Abolire i rimborsi elettorali. Dimezzare i parlamentari e i loro compensi. Legge elettorale maggioritaria con doppio turno francese. Anti-corruzione e anti-evasione con pene doppie e prescrizione bloccata al rinvio a giudizio, nuovi reati come autoriciclaggio, falso in bilancio, collusione mafiosa. Ineleggibilità per condannati, portatori di conflitti d’interessi e concessionari pubblici. Antitrust su tv e pubblicità. Cancellazione di Tav Torino-Lione, Terzo Valico, Ponte sullo Stretto e altre opere inutili, nonché dell’acquisto degli F-35.
Ritiro delle truppe dall’Afghanistan. Divieto per ex eletti o iscritti
a partiti di entrare nei Cda di banche e fondazioni. Via gli aiuti di
Stato a banche, imprese e scuole private. Via le esenzioni fiscali a
edifici ecclesiastici e bancari. Ilva e Mps nazionalizzati. Patrimoniale. Reddito di cittadinanza o sussidio di disoccupazione. Tetto alle pensioni d’oro. Abolizione immediata delle province e potatura di consulenze e poltrone delle società miste. Sgravi fiscali alle imprese che assumono giovani. Detraibilità delle spese di sussistenza. Wi-fi libero e gratis. Più fondi a scuola pubblica, università e ricerca.
A
questo punto possiamo anche svegliarci dal sogno, perché un programma
del genere i partiti non se lo possono permettere: si condannerebbero
al suicidio. Ma almeno sarebbero costretti ad ammetterlo e tutto
sarebbe finalmente chiaro.
Il Fatto Quotidiano, 1 Marzo 2013
1 commento:
Perfetta analisi!
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