venerdì 14 giugno 2013

se n'è accorto il fatto quotidiano...decreto del "far(ci)e" (fessi) tratta anche dell'ilva?

Roberto Calderoli bruciava le leggi, come si ricorderà, Corrado Passera sfornava un ddl a semestre, ora pure Enrico Letta sta preparando per il Consiglio dei ministri di questa settimana il suo testo per rendere più facile la vita a cittadini e imprese. Soprattutto ad una, per la verità, che sta a Taranto. D’altronde il nostro corpus giuridico è così vasto che era facilmente prevedibile: uno fa una legge ad aziendam e scopre che gliene serve un’altra e un’altra ancora e un’altra ancora. L’obiettivo è sempre lo stesso: tenere aperti gli impianti mentre si realizza – o quando e se – la messa in sicurezza ambientale. Sterilizzato il sequestro della fabbrica, sterilizzato quello dei prodotti e infine quello dei soldi, ora serve che la faccenda non si ripeta durante il commissariamento: quindi si procede – almeno nella bozza di ddl di cui Il Fatto quotidiano è in possesso – a qualche bella modifica al Codice ambientale, che era finora rimasto intonso. All’articolo 240, per dire, si legge che la “messa in sicurezza permanente” è “degli interventi atti a isolare in modo definitivo le fonti inquinanti rispetto alle matrici ambientali circostanti e a garantire un elevato e definitivo livello di sicurezza per le persone e per l’ambiente” .... e continua “qualora si dimostri che, nonostante l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili a costi sopportabili e a ridotto impatto ambientale, non sia possibile la rimozione delle fonti”. Stabilito il principio, si passa alla fase operativa emendando l’articolo 242: si dà un’accelerata alla presentazione dei progetti per le bonifiche e alla fase realizzativa, in un comma in cui si parla di “siti contaminati con attività in esercizio” si espunge il passaggio in cui si fa riferimento alla “cessazione delle attività” (non sia mai) e infine – siccome la bonifica non si sa quando comincia, ma l’acciaio serve subito – viene inventato pure un comma 13 bis: “Nei siti contaminati, in attesa degli interventi di bonifica e di riparazione del danno ambientale, possono essere effettuati tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di infrastrutturazione primaria e secondaria, nonché quelli richiesti dalla necessità di adeguamento a norme di sicurezza e, più in generale, tutti gli altri interventi di gestione degli impianti e del sito funzionali e utili all’operatività degli impianti produttivi e allo sviluppo della produzione”. Il neocommissario, già ad, Enrico Bondi non si può davvero lamentare.
Da Il Fatto Quotidiano del 13/06/2013
Questo, come vedete, si chiama "fare"!!!!
Così si agisce, bravi!
Tutto come nel solco montiano: abbiamo un monti politico ma sempre monti è, vero? S'inventò il "Salva-Italia", poi il "Cresci-Italia" e ha ridotto alla fame metà del paese; ora il suo degno successore ha finire il lavoro: dell'altra metà c'è un buon terzo che si può affamare ed ecco che mentre fa promesse che non può mantenere s'inventa il decreto "del fare (in modo che nulla cambi anche in materia ambientale)" nel quale da bravi politucoli di mezza tacca c'infilano non misure che creano le condizioni per l'uscita dal pantano (non potrebbero fare nemmeno se lo volessero a meno di non inimicarsi BCE, FMI, Germania ecc.) ma alcune misurette di contorno mentre il piatto principale è un nuovo "salva-Ilva" dove si stabiliscono alcuni principi base di come si fa una legge (ambientale) e la si contraddice, se non la si viola, un secondo dopo: perchè, come sempre, il diavolo è sempre nei dettagli.... infinitesimali dettagli che però vanificano tutta la legislazione a difesa dell'ambiente ma soprattutto della salute, bene costituzionalmente protetto, dei cittadini ..... chissà se qualcuno choederà mai ai nostri Governanti di farsi un annetto in affitto nei dintorni dell'ILVA di Taranto, ma anche delle altre "ILVA" in giro per l'italia, che andrebbero chiuse, ristrutturate, riaperte e, soprattutto, controllate.
E' vero: a livello naizonale *5S è alla canna del gas a causa del Beppe e dei boyscout eletti (a livello locale invece son vivi e vegeti e lottano  duramente) e, come dice il financial times, non fanno più paura a nessuno.... nemmeno alle vecchiette; è vero però che le tante battaglie fatte in questi anni per denunciare i tanti mali del paese hanno lasciato il segno, eccome se lo hanno lasciato ..... e ci han dato un altra angolazione della politica italiana portandone allo scoperto i tanti lati oscuri, le tante collusioni, i vizi e le corruttele che sapevamo nel nostro intimo ma che per opportunismo non ci dicevamo nemmeno a noi stessi per paura di doverci dare dei corrotti e dei fessi allo specchio, loro, i politici, sono noi; siamo noi come loro. Mi chiedo sempre come si possa votare per partiti come il PD, fonte delle tante riforme (precariato grazie alla Treu docet) e delle tante liberalizzazioni (Telecom e razza padrona docet) fatte per fare cassa (...) e per creare oligopoli orivati al posto dei monopoli pubblici, in qualche modo controllabili dai cittadini, guadagnandoci sopra per giunta.
Ho trovato questa vingnetta in basso, secondo me la dovremmo incorniciare in ogni casa a futura memoria, nostra soprattutto.....................................................

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