venerdì 7 dicembre 2007

Santoro mette a nudo la trappola mediatica

Nella puntata di annozero Santoro non si è smentito: deluso dall'attuale maggioranza e sempre con conticini aperti verso la precedente Santoro si è levato lo "sfizio" di mettere a nudo l'azienda per la quale lavora togliendo l'illusione di paillettes e lustrini e accendendo i riflettori della trasmissione su quanto accaduto negli anni di Governo della precedente maggioranza e che ha ancora oggi riflessi nonostante le promesse di cambiamento. Su una cosa ha ragione il nostro paese è nel suo intero un solo enorme "conflitto d'interesse" dato che non c'è angolo della vita italiana dove esso non ci sia tale è l'intreccio creatosi e sedimentatosi nel corso dei decenni. Fa specie, per chi non è accorto osservatore dei fatti di casa nostra, sapere e vedere come la manipolazione continua di fatti e notizie svii l'attenzione del pubblico e rafforzi il rincoglionimento generale, di cui sembramo soffrire tutti non da ora, abbassando il livello di percezione dei giochi che alle spalle dei cittadini vengono fatti distorcendo le notizie o omettendole (come ha anche dimostrato Travaglio). Non è un fatto isolato e non è un "fatto" solamente italiano: la tendenza è accertata e confermata in quasi tutto il paneta e ciò conferma la forza, ed il potere, che l'apparato dei media hanno acquisito nel corso degli anni di cui la punta di diamante è proprio la tv. Negli USA l'attuale Amministrazione ne ha fatto addirittura una linea politica nell'usare a proprio tornaconto i media. Quindi il problema è serio e intacca la base stessa della democrazia e della libertà perchè in realtà ci consente di capire che essi, come affermato da decenni ormai, sono solo concetti vuoti e senza senso dato che altrove i veri giochi della politica vengono fatti e che lo stesso cittadino che si ritiene libero, quando va a votare non lo è, perchè è influenzato nel proprio percepire la realtà, e quindi si ha la prova provata che il popolo bue è ancora tale dopo decenni di esercizio del potere democratico. Non sono ingenuo e dico io, prima cha altri lo dicano, che è sempre stato così: ma una società democratica gli anticorpi per le tentazioni autoritarie dovrebbe averli così come dovrebbe avere gli strumenti (legislativi, costituzionali ecc.) per evitare che ci siano situazioni di pressione psicologica che portino ad un "burning out" collettivo ma non è così e, grazie alla lezione impartita dalla propaganda nazifascista dei rispettivi minculpop, le tecniche di reindirizzamento della pubblica opinione sono più che mai attive e raffinate e davvero rendono da un lato non veritiero il voto (ed il conseguente indirizzo politico) e dall'altro rendono solo virtuali i riti (perchè ormai questo sono) democratici tradizionali dando ragione a chi non fa che ripetere che ormai essa è un simulacro che nasconde uno strisciante autoritarismo che mantenendo una formalità democratica in realtà rendono la gestione delal cosa pubblica (ed il controllo dello spazio politico) affare di pochi a scapito della società. E' triste dover convenire con questa analisi ed è altrettanto triste dover prendere atto che, per quanto sforzi si facciano, la faccia del potere (citando da Orwell) ossia "uno stivale che calpesta la faccia di un'uomo" è sempre la stessa e ,anzi, al contrario cresce proprio all'interno della società l'anelito ad una minore propensione democratica e, conteporaneamente, la rischesta dell'uomo forte che rassicuri e protegga dal vicino molesto così' come dallo straniero invasore. insomma i germi della dittatura di una minoranza (ricca e chiusa) su una maggioranza resa massa e passiva che viene controllata nel proprio intimo (ed indirizzata) dai media asserviti ad esso. Non meraviglia quindi il fastidio trasparso dai ceti della casta per i new media (e la conseguente richiesta di controllo giustificata dalal criminalità e altro come copertura) e per tutto quello sul quale non riesce a mettere le mani e a "normalzzarlo"............

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