venerdì 29 febbraio 2008

PD/PDL: no a gay in lista (almeno a quelli dichiarati)

E' meno male che parlavano di lobby gay: sarebbe la prima volta che una lobby viene sconfitta, particolarmente in un paese senza regole come il nostro. Invece è andata proprio così: niente gay nelle liste dei partiti maggiori. Una vittoria della via mediano scelta dai leader: non scontentare i poteri forti imprimis la Chiesa che si sa considera gli LGBT poco più che malati da curare. Personalmente mi suona ipocrita una cosa del genere, perchè ritengo che la politica debba rappresentare tutte le istanze e le realtà sociali ed escluderne una a priori mi sa tanto di razzistico e fuori tempo (oltrechè fuori luogo) ma si sa che "il fine giustifica i mezzi" e i posti utili per entrare in Parlamento sono pochi e quindi hanno percedenza i "favoriti" del re e i sodali degli ex partiti alleati ora conglobati in questi contenitori che sono PD/PDL: se si voleva un'altra prova di coem siano una fotocopia l'uno della'altro l'esempio degli LGBT e è un'altro, l'ulteriore e, c'è da scommetterci, non l'ultimo

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