mercoledì 27 febbraio 2008

Gli italiani e il carovita: sempre peggio

Euripses: +8.4%; Istat: +2.4% ora +4.9%. Rete sociale di protezione uguale ai paesi dell'europa dell'est; politiche familiari: pannicelli caldi; qualità della vita: per un'italiano su 3 la povertà non è più un miraggio anzi è tristemente vicina; in particolare per i bambini che vedono ridursi i fondi a loro destinati dalla società. Cosa abbiamo di buono? Che il 10% della popolazione da noi sta bene perchè non paga lo scotto che pagano gli altri: per loro c'è sempre la fuga all'estero dei capitali mentre per gli altri quello che dovrebbe essere un diritto (costituzione italiana che afferma il principio di una vita libera e dignitosa) è invece un miraggio tristemente lontano. Davvero c'è da rallegrarsi se vince il ParDem o il PdL? Davvero c'è da dividersi se vince questo o quello? O si sceglie il male minore? O invece dobbiamo, una volta tanto riflettere sulla inutilità di una propaganda che punta tutto sulla smemoratezza nostrana? Che ci sventola davanti la produttività per avere pochi spiccioli che dovrebbero, a loro dire, rimetterci in sesto mentre ci vorrebbe come minimo un raddoppio in un solo colpo di pensioni e stipendi (guarda caso però quando se ne parla subito esce la UE e i nostrani economisti che parlano di inflazione): i padroni del vapore hanno negli ultimi 20 anni avuto abbastanza profitti da renderli pari ai loro pari grado di altri paesi e senza preccuparsi minimamente delle sorti dell'economia fanno lacrime di coccodrillo se devono mollare più tasse e aumenti di stipendio preferendo, anzi, delocalizzare con il beneplacido della politica: e noi dovremmo preoccuparci delle loro sorti? Strano paese il nostro: svende come l'Argentina il patrimonio nazionale; attua politiche liberiste che hanno portato gli USA ad avere 50 mln di poveri e paesi come quelli dell'america latina al fallimento; segue il primo imbonitore a disposizione solo perchè gli sventola davanti un'irrealizzabile paese del bengodi. Strano paese anche perchè non ha ancora compreso che il proprio futuro glielo stanno svendendo a prezzo fallimentare senza pagare nemmeno le tasse. Che segue le onde delle mode economiche più per moda che per convinzione e che si accontenta della scienza triste dell'economia anzichè spingere i politici a fare realmente politiche per il benessere pubblico anzichè delle lobby che li sostengono: in primis la ricostruzione di un welfare consono a un paese civile. Che ha dimenticato la separazione fra stato e chiesa e crede che basti eleggere il tal "esperto" per modificare le sorti del paese. Qualcuno ha coniato lo slogan "rialzati, Italia" ma credo che nemmeno un miracolo potrebbe rialzarci, nemmeno volendo perchè qui non si tratta di rianimare un morto ma di ridare vita ad una cosa mai esistita: la nazione italiana.....................

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