sabato 22 settembre 2007

La Turchia in Europa? si, no, ni.....

I rapporti fra Turchia e Continente europeo sono millenari risalgono fino ai racconti leggendari di Omero, ecc. Nella nostra storia questo paese ha rappresentato tutto, il bene, il male, le guerre: tutto. Oggi si discute con sempre maggiore convinzione del negoziato per farla entrare nella UE, diventando il primo paese a maggioranza musulmana nell'Europa cristiana. I favorevoli hanno dalla loro molti argomenti i più importanti dei quali sono: il baluardo che ha rappresentato per l'Occidente quando il mondo era diviso in blocchi; la stretta collaborazione militare con la Nato di cui è parte fondamentale; l'essere sede di importanti interessi economici e finanziari del mondo occidentale; l'essere non nemica di Israele (rapporti di collaborazione a molti livelli ci sono stati e ci sono fra questi due paesi); nell'entrare verrebbero ad accentuarsi i caratteri occidentali (di conseguenza se gli occidentali non faranno i furbi questo paese sarà un bell'ostacolo alla crescita del fondamentalismo islamico)e di conseguenza un'altra vera e propria potenza economica nascerebbe con questo paese; il ruolo dei militari (definito dal fondatore Ataturk) che sono a guardia della Repubblica turca e della sua costituzione laica con poteri inimmaginabili; un mercato enorme per i prodotti occidentali e manodopera a basso costo. I suoi detrattori invece sottolineano: il carattere, sempre più accentuato, islamico che sta crescendo in questo paese; la cultura occidentale che verrebbe minata dall'ingresso di questo paese (in particolare si accenna all'Occidente cristiano e alla sua perdita d'identità); la vicinanza con regioni calde del pianeta e le relative influenze che potrebbero avere in questo paese (dimenticando, a mio parere, che più lo teniamo fuori e peggio sarà); la questione curda (l'unica vera carta che questi hanno in mano, ed a ragione, perchè fino a pochi anni fa questo popolo erano considerati "turchi" di montagna) ed il disconoscimento di quest'etnia, peraltro originaria di queste zone, che al pari dei palestinesi, ha visto sempre deluse le aspettative per uno stato cui hanno diritto, per non parlare degli eccidi più volte fatti ai loro danni dai paesi in cui vivono (i curdi infatti vivono in una diaspora di cinque stati confinanti); la legislazione non ai livelli europei su alcune materie come i diritti umani; lo stato delle carceri (in italia non stiamo meglio a sovraffollamento); in questa diatriba le parti, Turchia ed UE, hanno avuto vari momenti di alti e bassi ed al momento sono in stallo in quanto concessioni e compromessi sono stati portati avanti e poi si sono fermati (molto ha influito il cambio di maggioranze in alcuni paesi europei, così come in turchia dove ora governa un partito islamico "moderato", ed il peso dell'influenza americana che per alcuni paesi europei è una delle carte da giocare per impedire ai turchi di entrare). Io credo che, al di là di alcuni valori comuni a tutti gli Stati europei di cui non si discute così come la questione curda e i diritti umani, se saranno risolti questi nodi ora arrivati al pettine e che ritengo fondamentali, non ci possono essere ostacoli all'entrata di questo gigante nella comunità, non m'importano le motivazioni etico-religiose, è un grande paese e per l'Europa, se davvero si considera politicamente ed economicamente forte della sua identità, non può che accettare, ripeto risolte le questioni di cui sopra, perchè non abbiamo che da guadagnarci in tutti i sensi, e perchè questo paese è in crescita ed ha sempre assolto, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale alla sua funzione di garantire il passaggio fra europa ed asia e di cui ne è stato sempre tutore. Non farlo entrare sarebbe il più grave errore della nostra storia recente (ne abbiamo fatti fin troppi finora a partire proprio dalla cosiddetta costituzione calata dall'alto e puntualmente bocciata dai popoli dove hanno potuto esprimersi), una visione di cortissimo respiro che avrebbe ripercussioni durissime su tutto l'emisfero, in quanto a questo punto o ce lo troveremmo contro alla testa dei paesi musulmani in un possibile scenario (davvero apocalittico), o definitivamente entrato nella sola sfera americana (ricordate le battute su nuova europa e vecchia europa? indovinate qual'era la vecchia?) con tutte le conseguenze immaginabili in termini politici ed economici. Pur con le dovute cautele non possiamo che sperare che entri nella UE e che una volta tanto gridare "mamma li turchi" non sia solo sintomo di paura ma anche augurio di vivere in una società allargata dove tutti i modi di essere, di pensare, d'intendere i rapporti con gli altri da se, le religioni differenti dalle nostre abbiano la stessa cittadinanza, senza nemmeno pensare ai danni fatti (volutamente o meno saranno gli storici, si spera obiettivamente, a giudicarlo): è un'occasione, non perdiamola!!

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