martedì 18 settembre 2007

Bush e i Democratici

Dopo la batosta elettorale l'aplomb del Presidente Guerriero è d'obbligo infatto quando ha ricevuto i Capi democratici sia della Camera che del Senato, nonostante gli attacchi reciproci di prima, è sembrato voler assumere una posizione più centrista rispetto a prima anche perchè la situazione ormai è cambiata, la maggioranza è cambiata e l'Amministrazione si deve adeguare alla nuova situazione nella quale La Presidenza (come quella Clinton) si troverà a mediare prima di poter assumere delle iniziative, particolarmente nella politica interna (quella estera è appannagio suo visti i poteri che la Costituzione americana gli conferisce), dove però quest'Amministrazione non ha svolto compiutamente il suo mandato (le riforme che voleva attuare nonostante la maggioranza nel primo biennio fosse repubblicana non le ha fatte approvare, immaginiamoci ora), e nella gestione del denaro pubblico, il disavanzo è ormai alle stelle. Ora si trova sulla graticola visto che sicuramente il Congresso creerà delle Commissioni d'inchiesta sull'operato dell'Amministrazione (scandali, gestione della guerra, diritti umani ecc.) che saranno merce di mediazione fra i due poteri ameircani costringendolo a scendere a più miti consigli abbandonando l'avventurismo in politica estera, e la visione ultrliberista in politica interna. Ora il problema quale dei due poteri avrà la prevalenza in questi due anni che mancano alla Elezione Presidenziale e come gli USA gestiranno la politica mondiale con un cambiamento di rotta deciso oppure continueranno sulla stessa strada: una cosa è certa che molto probabilmente l'attivismo americano non sarà più unilaterale ma multilaterale e sarà compito dell'Europa - la "vecchia Europa" - fungere da compagno di strada assumendo in proprio iniziative, vedremo se una volta tanto il vecchio Continente ne avrà la maturità perchè ho l'impressione che stavolta non ci saranno appelli o prenderà questo treno questa volta a questa fermata o lo perderà per un bel pò di anni con tutto quello che può avere come conseguenza questo per la stessa Europa e il mondo occidentale. Qui in gioco non è più la supremazia di un paese ma l'intero sistema nelle sue varie artcolazioni, che se da un lato ha dei limiti enormi in molti settori, dall'altro se i Governi saranno attenti e responsabili, potrebbe davvero mutare il corso degli eventi ed evitare in extremis la divisione del globo prodromo della nuova guerra fredda in cui i nuovi soggetti contendersi il dominio saranno tutti collocati ad Est e a Sud del nostro Continente e le mire della "fortezza europa" saranno, e di molto, ridimensionate Se nei vari scacchieri non si riuscirà ad intervenire in maniera equa e solidale; basta guerre di aggressione, basta colonialismo economico servirà molto di più la collaborazione.

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