martedì 18 settembre 2007

Napoli......

Il Governatore Bassolino in una dichiarazione rilanciata da RadioCapital ( http://www.capital.it/capital/notizie/ultimora/1860817 ) ammette che alcune critiche piovute sulla città (e sui suoi amministratori, aggiungo io) sono accettate - naturalmente non gli insulti e i pregiudizi e siamo d'accordo - e che i motivi del mancato sostegno al risveglio della città sono dovuti sia a questioni socio-culturali che al mancato sviluppo economico, e fin qui siamo d'accordo. Ma rimane, a mio parere, il problema di fondo ossia chi dovrà dare la scintilla per far ripartire il summenzinato sviluppo economico? e soprattutto prima di invitare imprenditori ad investire come si eradica il malaffare dalla città? Qui sorge il problema perchè per quanto riguarda lo sviluppo economico, un governo (non questo o quello precedente) maggiormente attento ai bisogni reali dei cittadini (tutti) del paese si può far carico di reperire le risorse per far ripartire zone del paese rimaste indietro (nel mondo sono cose all'ordine del giorno), ma è il secondo quesito il vero problema, perchè se davvero vogliamo rendere conveniente investire lo dobbiamo fare senza che costoro debbano sobbarcarsi l'onere di assumere un'esercito di guardie private per proteggersi: quindi il problema rimane. O si fa a monte un'azione forte nella quale sono impegnate forze di sicurezza, esercito, ma anche servizi sociali efficienti, insomma il meglio di quello che uno Stato moderno può mettere in campo per togliere la gramigna dalla città, cambiando anche la mentalità dei cittadini (e anche nostra), dando una speranza di futuro ai giovani, ai disoccupati, alle famiglie povere (tutte persone che solo grazie all'arte di arrangiarsi tirano avanti) e già qui la vedo dura, perchè fra tagli, riduzioni di spese, precarietà, venduta per flessibilità, mercato del lavoro senza rete di protezione sociale, poche tutele ai lavoratori e, soprattutto una nuova classe politica meno invischiata con il passato ecc.; tutto questo rischia di rimanere nel mondo dei sogni: ma questo è il minimo da fare solo per ripulire e creare le condizioni di base per costruire qualcosa di nuovo e di diverso e far ripartire la città è il minimo (!), poi viene il resto ossia gli investimenti la produzione, ma soprattutto l'incentivo alla vocazione turistica e le iniziative culturali. E se davvero si vuole non basta più contare sulla "borghesia illuminata (praticamente ininfluente nella città fin dal 1799)" ma sul popolo, anche quello dei quartieri perchè ne è il cuore e ne potrebbe diventare il motore della rinascita, e senza di esso niente si può fare: se lo si riesce a coinvolgere e dar fiducia ci si trova un potente alleato che nessun malaffare potrà mai comprare, ma credo che dopo secoli di speranze vane, di promesse mai mantenute, di illusioni mancate, di lontananza dei poteri politici sarà dura vincere la scorza dell'indifferenza e del pessimismo che lo pervade, ma sotto quella scorza qualcun'altro (attenzione) ci è entrato però e diventando punto di riferimento (in interi quartieri della città) per i più disperati, ed è proprio quello che si vuole vincere con le sole "promesse", ossia la gramigna delle mafie, e da lì sotto sarà molto dura tirarla fuori...... io non dirò Forza Vesuvio (anche se condivido in parte quello che dicono i critici), amo quella città dal più profondo del cuore ma forza Napoli si lo dirò sempre, ma la "forza", Napoli, soprattutto la dovrà trovare in se stessa e non in "aiuti esterni" che sanno molto di assistenza e poco di sviluppo della città.

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