sabato 22 settembre 2007

Partito Democratico, via alle scissioni

Con la spaccatura della Margherita si avvia un processo analogo che risente delle divergenze, quasi incociliabili anche nei Diessini. Allora, mentre Parisi presenta una mozione alternativa (anche se le differenze con quella rutelliana non sono molte) al parlamentino della Margherita che sembra studiata a tavolino per mettere in difficoltà Rutelli, e far risaltare i distinguo degli ulivisti in modo da rendere evidenti i rapporti di forza in quel partito, anche nei Ds il Correntone rompe gli indugi e comincia ad organizzarsi per candidarsi in via autonoma per le elezioni europee del 2009 ( in modo da contarsi evedere il risultato raggiunto) per poi confluire con il PRC nella sinistra europea, e presentarsi insieme, creando una forza socialista, base di quella che dovrebbe essere una nuova forza di sinistra (che si spera non sia l'ulteriore "partitino") capace di aggregare l'area magamtica attualmente ai margini dell'Ulivo. Andrà così? mah, personalmente l'Ulivo, ed il futuro Partito Democratico, non mi sono mai piaciuti per vari motivi, primo fra tutti che alla sua nascita scomparirà la sinistra nel nostro paese; un'altro motivo è la dirigenza diessina "imbevuta di liberismo" è un partito di sinistra che aderisce a tali logiche deve scegliere o è sinistra o è liberista (per dirne due). Le conseguenze di questi movimenti quali saranno? Bè se tutto va per il verso giusto vedremo nascere finalmente un partito che fa qualcosa di sinistra, un partito neocentrista (Ds+Margherita+cespugli) stile vecchio PSI, dai residui degli ex democristiani dei due poli e parti di FI e UdC la nuova balena bianca, An il classico partito di Destra, mentre la Lega verrebbe relegata al suo populismo con il restante di FI. Uno scenario attendibile? Credo di sì ma le variabili sono tante una è proprio il Capo attuale della CdL che di sicuro non ci sta ad essere "parte " di qualcosa (mentalità padronale o chiamatela come vi pare) che non potrebbe gestire a modo suo (da cui i trappoloni che sta mettendo su questa strada non ultima a mio parere proprio la "voce" di un suo ritiro, cui nessuno crede), di sicuro i partiti centristi avranno molte convulsioni (non tutto filerà liscio) e può darsi che alla fine si rimanga più o meno come ora magari con qualche sigla in meno. Il vero punto interrogativo sarà proprio la sinistra in quanto qui gli scenari sono due: o si evidenzia il tentativo di fare i conti con le parti meno "simpatiche" a Corporazioni e Confindustriali, che in seguito a crisi, e scissioni, di Governo verrebbero tagliate fuori dalla stanza dei bottoni (Prodi ne seguirebbe le sorti e visto che non è nato ieri ecco spingere le compionenti uliviste sulla via della distinzione rispetto ai partiti di appartenenza) salvo poi riorganizzarsi, si spera in un solo partito, e assumere il ruolo che i DS da oltre 20 anni non assolvono più; oppure c'è il tentativo di ridimensionare l'ala sinistra della maggioranza per farne uscire allo scoperto le contraddizioni, ridurle all'impotenza e applicare il programma con un'interpretazione neocentrista (che tanta gioia porterebbe nelle case di coloro che sono stati maggiormente favoriti dalle politiche neocentriste), il governo a questo punto resterebbe quello che è ora (viene disinnescata la minaccia vagante delle elezioni anticipate) solo che vedrebbe PRC sostituito da UdC e altri, e tutto ritornerebbe a prima di mani pulite: Avverrà? non avverrà? Non so e non sono un chiromante, ma di una cosa sono certo la "Fase due" è appena incominciata, e i cittadini italiani ne saranno spettatori più o meno passivi, se non strumenti, e altre "convulsioni" ci aspetteranno per i "giochini" che si stanno facendo, ma il sistema paese ne ricaverà solo altre crisi e altre finanziarie lacrime e sangue, tanto non sono soldi loro ma nostri (alemno di quelli che le pagano)

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