sabato 22 settembre 2007

La scuola?

Nella manovra del Governo (fra decreto fiscale e finanziaria e vari) non è stata mutata la linea seguita in questi anni dallo Stato ossia quella di finanziare la scuola privata, nonostante la Costituzione parli, in questo caso, di nessun onere per lo Stato, norma disattesa da sempre visto che le scuole private in qualche modo soldi ne hanno sempre ricevuti a scapito della istruzione pubblica che era in crisi negli anni settanta e ora è moribonda. Anche con l'attuale governo, infatti, è stata data facoltà al Ministro (non era meglio che lo decidesse Parlamento?) di valutare se finanziare o meno, da un Fondo apposito, le scuole private. Ora in Italia la gran parte delle scuole private, cattoliche, quindi hanno un certo orientamento che proprio oggettivo sui grandi temi non è così come di istruzione laica non sen parli nemmeno per carità, le famiglie che possono permetterselo devono già sborsare e che vogliono mandarceli sborsino pure un pò di denaro per farle frequentare ai propri figli, sono libere; lo Stao dovrebbe, invece, lanciare un programma di ristrutturazione dell'edilizia scolastica, e migliorare i programmi e la didattica per renderle la nostra istruzione pari a quella dei paesi civili (invece come si sa tutti i nostri ragazzi sono fra i più ignoranti ed impreparati nell'area OSCE), i fondi vengono ridotti e i programmi sono sempre più aleatori. Se parificazione ci dev'essere, a mio parere, dev'avvenire sulla base della qualità ossia si migliora, sia strutturalmente che dal punto di vista della didattica, quella pubblica e quella privata si adegua, qui invece si fa morire quella pubblica in modo che quella privata (salvo poche eccezioni) possa continuare a stare sul mercato senza nessun investimento aggiuntivo e vivacchiare dei fondi statali. Se questo vi sembra una linea politica valida ..... a me no. Ritengo, e ripeto, che io Stato (come in Francia per fare un'esempio) ho scuole che devo far funzionare secondo criteri e standard europei sia a livello didattico, che strutturale dove i futuri cittadini possano passare senza paura di calcinacci o altro, ed avere una formazione adeguata a questi standard, poi se la scuola privata vuole competere va bene ma si dev'adeguare agli standard fissati e, naturalmente senza oneri per lo Stato, se non ce la fa chiude ed avanti il prossimo, questo parassitismo deve finire perchè quei fondi che in qualche modo vengono assegnati ai privati potrebbero essere reimpiegati per la scuola pubblica in maniera migliore.

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