sabato 22 settembre 2007

Qui fu Italia....

Mentre il governo è al giro di boa del Senato per quanto riguarda la finanziaria, i partiti continuano ad interrogarsi (come se dovessero fermarsi gli orologi ogni volta che uno di loro starnuta) sul futuro delle alleanze e di nuovi soggetti politici. I giochi sono ancora parti e tutte le possibilità vengono vagliate attentamente anche perchè nessuno ci sta nè a farsi invadere l'orticello così faticosamente costruito negli anni. Se vediamo l'evolversi deli eventi notiamo subito la simmetria nei due schiaramenti delle strategie: se a Destra gli appelli al partito unico si fanno sempre più pressanti e, salvo, l'UdC che gioca in proprio, un qualche processo (per incorporazione soprattutto) sembra essersi avviato (anche perchè la "nuova frontiera" per essi come per l'altro schieramento, è il centro e tutti corrono lì) si sta avviando a sinistra la situazione è molto più complicata perchè grandi sono le differenze all'interno dei partiti e fra essi. Infatti chi rischia di pagare lo scotto maggiore sono i partiti maggiori della coalizione perchè al loro interno ci sono posizioni e linee molto diverse fra loro: nella Margherita lo scontro fra Ulivisti, Rutelliani ed ex democristiani rischia di spaccare in tre questo partito con tutto quello che ne consegue; nei Ds il timore della perdita della caratterizzazione sinistroide di questo partito rischia di fargli perdere un 25% degli iscritti e dei voti e dividere il partito almeno in due, e visto che nel nostro paese sono in maggioranza quelli che preferiscono, se possibile, due piedi in sei scarpe i problemi sono grossi ed attuali. Per i cespugli la forza attrattiva del soggetto centrista da un lato spaventa i vari ras e dall'altro però gli consentirebbe la sopravvivenza soprattutto se si riesce ad addivenire ad una riforma elettorale che sia un pochetto legalitaria rispetto all'attuale situazione (dove chi addirittura l'ha scritta l'ha definita una porcata) che vede il paese lanciato in un destabilizzante stallo che può solo danneggiarlo. E' lunga la strada per un recupero di legalità, così com'è lunga ed accidentata la strada che potrebbe portare ad una maggiore stabilità sia economica che politica che sociale con la correzione dei guasti che in questi decenni la ventata liberista ha portato: un'esempio per noi potrebbe venire non solo dalla Spagna ma anche dall'America Latina dove una nuova aria si comicia a respirare e con il gioco delle correnti oceaniche potrebbe arrivare fino a noi in questo "mare nostrum" sempre più chiuso ed oligarghico, si sa la speranza è sempre l'ultima a morire.

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