martedì 18 settembre 2007

Finanziaria 2007

Continua la giostra dlla finanziaria per il prossimo anno. Ora siamo ai passaggi parlamentari, dove la fiducia pende come una spada di damocle sulla escussione della stessa. Il problema sono il gran numero di emndamenti presentati si dalla maggioranza che dall'opposizione che ne metterebbero a rischio i saldi finali visto che il tirar acqua al proprio mulino è il nostro sport nazionale. Ora, che il passaggio parlamentare fosse cruciale anche le pietre lo sanno, che il governo si gioca il suo futuro anche questo è noto, ma che attraverso esso ci siano due, come dire, "canali paralleli" di negoziazione proprio non mi va. Uno è quello del dialogo fra maggioranza e opposizione sugli emendamenti "accettabili" (ma perchè la precedente maggioranza accettava emendamenti dell'opposizione? non mi pare anzi ricordo la protervia con cui la essa imponeva le proprie decisioni), che non aggravino i già delicati conti, tenendo ben presente il fatto che qualcuno, per pura volontà di rivalsa non ha accantonato la "spallata", e sta oggettivamente giocando di rimessa per sfuttare la minima occasione di far esplodere le già presenti incrinature, da un lato minacciando ricorsi alla piazza e dall'altro "dure" opposizioni parlamentari contando che al Senato i numeri sono risicati; un'altro canale è quello della cosiddetta fase 2, peraltro già incominciata con la presentazione del VicePresidente del Consiglio di "suggerimenti" sulle prossime liberalizzazioni (meglio dire privatizzazioni, si spera che non siano come quelle fatte finora perchè allora il disastro sarebbe inevitabile), che viste dall'ottica della svolta centrista (ossia formazione del Partito Democratico, legata ad uno smarcamento di UdC e FI, ricreando nei fati il grande centro) ha una sua spiegazione razionale nel "fastidio" per una finanziaria che riequilibrava fra i ceti sociali la redistribuzione del reddito (qui è questione di opinioni giacchè se la leggete, gra tagli agli enti locali, maggiori tariffe ecc. il guadagno per i ceti meno abbienti è irrisorio), ha provocato non pochi malumori nei c.d. moderati: da cui prima l'ultimatum poi la partenza della seconda fase e la svolta centrista, non invidiamo Il Presidente del Consiglio, anche se un segnale dovrebbe essere la disaffezione verso questi partiti è dato dalle elezioni regionali molisane dove hanno perso (ma attenzione la CdL non sta meglio perchè di punti persi ne ha di più) non ragiungendo nemmeno il dato delle politiche.

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