martedì 18 settembre 2007

Il controllo delle risorse

Einstein diceva: "non so come sarà combattuta la III° guerra mondiale, ma so come sarà combattuta la IV°, con la clava"...... e probabilmente aveva ragione sulla base degli elementi allora disponibili; ma oggi molto probabilmente avrebbe formulato diversamente questo motto se avesse visto come abbiamo ridotto il pianeta e noi stessi. Guerre ad alta e bassa intensità, invasioni "liberatorie", indifferenza alla sofferenza altrui, clima impazzito a causa dell'inquinamento, inquinamento degli elementi a noi necessari per vivere, oscuramento globale (di cui nessuno parla è un vero tabù), sfruttamento delle risorse di popoli che in linea teorica ne sarebebro i legittimi proprietari, ecc. Oggi la politica mondiale non si fa per lo scontro ideologico fra due blocchi, né per lo scontro di civiltà (è una favola per i puri di cuore che si vogliono bere qualunque cosa pur di credere in qualcosa: diceva Gesù "perdona loro perchè non sanno quello che fanno") né per altro se non una cosa che pure viene detta ma così "en passant" per poi (nel corso della dissertazione di turno del dissertatore di turno) affogarla per farla dimenticare,solo ed esclusivamente per il controllo delle risorse, poche o tante che siano non importa, presenti sul pianeta e per raggiungere lo scopo ci si inventa guerre, grandi e piccoli terrorismi e chissà cos'altro: pensate l'Irak è un mare di petrolio, l'Iran, qualora cadesse il regime islamico e ci fosse uno filo occidsentale, in fatto di petrolio non scherza, il gas (chi ricorda o sa che l'Afganistan è il crocevia di alcune direttrici di metanodotti? chi li controlla può decidere, a seconda della situazione, di chiudere il rubinetto e allora addio a tutto), l'Africa (dalla quale tutti noi proveniamo) vera miniera di risorse è sempre stata fatta oggetto di colonizzazione (da ultima la Cina che stringe accordi con i governi senza badare molto se gli stessi sono democratici o meno, ma d'altronde nemmeno gli occidentali sono mai andati troppo per il sottile in questo campo,vedi proprio la Cina dove fior di multinazionali vi hanno basato le produzioni), ma la vera guerra globale che si sta preparando sarà per l'acqua. E' un'elemento molto raro al giorno d'oggi e chi la controllerà davvero controllerà la sorte (o meglio la vita) di miliardi di persone, in questo campo non c'è differenza fra primo o terzo mondo, in questo caso è un caso globale: tutti ne saremo interessati e coinvolti (sconvolti direi io se non pensassi di passare per catastrofista). Chi riuscirà ad averne il controllo potrà decidere se nelle zone in via di desertificazione quali popoli potranno averla e berla e soprattutto a quale prezzo: un vero incubo e qui sui blog vedo ancora parlare di sez & the city e altre fesserie del genere quando probabilmente già nel prossimo decennio noi stessi ci troveremo al centro di questo cambiamento (che aggiunto a quello climatico sarà il vero fattore determinante di migrazioni bibliche da far sembrare quelle che vediamo ora delle passeggiate di turisti), visto che nel nostro paese, come in altri, essa è presente in quantità sempre minori, e sempre più controllata da poche multinazionali, ci sono sia processi di desertificazione che disatri climatici: cosa faremo quando la bomba scoppierà? Chiameremo qualche santo in aiuto per far "sgorgare" acqua dal nulla? o aggrediremo qualche vicino che ne ha una goccia in più di quella che abbiamo, ora prendete questo scenario e mettetelo nelle mani di governi armati fino ai denti e aggressivi (magari mossi anche da fattori economico-politici) e dategli lo spiraglio di appropriarsi delle fonti a scapito di chi ci vive nei luoghi di produzione, come pensate che reagiranno le locali popolazioni? e chi usarà il ricatto, magari nucleare, per ottenere, magari gratis, quello che suo non è? Da commentare qui c'è poco, molto poco, come anche di sperare in un rinsavimento delle elitès politiche e di quelli che le sostengono per ottenere solidarietà è folle, ma mi piace pensare di essere un'utopista e dico che noi possiamo cambiarlo lo scenario ..... se cambiamo noi stessi: ne dubito, ma ripeto, sono un'utopista, ciao

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