40% ecco la riduzione del fabbisogno pubblico rispetto allo scorso anno. E' un risultato positivo dal punto di vista del peso che il fabbisogno ha sul deficit ma è anche (guardando il rovescio della medaglia) la misura di quanto lo Stato offra meno servizi, già perchè qui cade l'asino quando abbiamo P.A. che non hanno soldi per pagare la bolletta energetica o fare la normale manutenzione (strade, lampioni, ecc.) oppure espandere l'offerta dei servizi: come al solito il bicchiere è come lo si guarda. Con i tagli delle ultime 3 finanziarie in pratica lo Stato si pone ai limiti della sopravvivenza per quanto riguarda la struttura amministrativa, è vero ci sono sacche di (come dice il Prof. Ichino) inefficienza e rami secchi da potare, così come si spera si possano eliminare le mitiche "consulenze" vero peso e fonte di clientela (soprattutto, ma non solo, negli enti locali dove a fronte di tagli che dovrebbero spingere gli amministratori a eliminarle, essi in barba ai discorsi fatti tagliano per prima cosa il sociale, guardandosi bene dl ridurre le consulenze), ma anche al netto di questi l'obiettivo di "affamare la bestia" è stato colto in pieno, forse questo è l'unico obiettivo vero che le finanziarie hanno raggiunto. E' chiaro che ci si aspetterebbe un'allargamento dei cordoni, o almeno una leggera manovra di tagli ma si sa già che questo è impossibile in un paese che ha scelto il liberismo economico e dove ognuno pensa a se stesso: non siamo mica nei paesi del nordeuropa (forse la vera europa)?
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