domenica 23 settembre 2007

OCSE: c'è la ripresa ma la spesa sociale rischia di esplodere......nel 2050


In base al rapporto dell'OCSE la cosiddetta ripresa è ormai consolidata e quindi i governi avrebbero una buona occasione per risanare i bilanci e ripianare i debiti: sembrerebbe roseo il futuro ma naturalmente, come in ogni sistema capitalistico maturo che si rispetti (dove i cicli economici vengono decisi in base alle proiezioni statistiche e alle decisioni di coloro che sono nella stanza dei bottoni economico-politici) un'allarme doveva essere lanciato, nel 2050 la spesa, in particolare dei paesi, come il nostro ad alto tasso di anziani, per sanità e pensioni rischia di esplodere fino al 365% del PIL una cifra mostruosa. E' una proiezione, è necessario dirlo, basata su indicatori economici e statistici e quindi puramente presunta, mi chiedo quali scopi servano lanciare allarmi di questo genere basate su supposizioni medio termine senza valutare le possibili variabili che pur ci possono essere. Se l'obiettivo è spingere per dare un taglio a pensioni, welfare e sanità allora devo dire che hanno colpito nel segno se invece è puro allarmismo allora questa è una non notizia. Pensate però come la comunicazione influenza, nella nostra società, le opinioni infatti ho già letto su qualche giornale online il commento dell'economista di turno che faceva previsioni funeree e sparava tutti i possibili tagli da fare per farvi fronte. Noi consumatori di notizie dobbiamo cominciare a discernere fra quella che è informazione e quella che si definisce infotainment sennò ci troveremo sulla china di chi si beve tutto quello che gli viene propinato acriticamente assuefatto com'è dal bombardamento di notizie. Il framework della notizia, come in questo caso, pone l'accento sullo squilibrio dei conti e no dice che è una proiezione: se questa è informazione è cattiva informazione. E se poi aggiungiamo che oggi il Ministro del Lavoro ha detto che lancerà una campagna d'informazione per convincere i lavoratori a sottoscrivere previdenze private (anche se alcuni nodi non sono ancora sciolti come quello delle polizze assicurative e bancarie) e porta a esempio l'Inghilterra allora io suggerirei un no grazie sennò rischiamo di trovarci come molti inglesi che hanno avuto un pugno di mosche anzichè il capitale sperato, meglio sarebbe se invece si spingesse, visto il buon andamento delle entrate fiscali, per facilitare aumenti di interessi per le pensioni, checchè ne dicano sia Padoa Schioppa, Ministro ed economista liberista, che Rossi (che se dimesso per lo scarso riformismo dai DS) entrambi liberisti e riformisti am entrambi con possibili pensioni future a molti zeri: noi invece gli zeri sappiamo già che saranno pochi e spesi prima di averli accreditati.

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