domenica 23 settembre 2007

Cattolici: per gerarchie e politici una lezione

Mentre si riparla del no a Welby per il funerale religioso e mentre i consiglieri, in Piemonte, della Margherita votano con l'opposizione l'ordine del giorno contro la RU486, e mentre la gerarchia cattolica si chiude a riccio sulla questione dei diritti civili da acquisire nella nostra società, la maggioranza dei cittadini (anche cattolici) italiani si ritrova molto più avanti nell'orizzonte sociale e civile. Infatti si dichiarano d'accordo sia sul testamento biologico che sull'eutanasia, sia sui pacs che sull'insieme dei diritti civili e parzialmente d'accordo sulla pillola RU486 dimostrando quanto siano lontani politici e gerarchie da loro e quanto siano inadeguate le risposte che da esse arrivano rispetto alla richiesta di maggiore "apertura" (in parte, ma solo in parte, prese in considerazione) sulle questioni cruciali dei nostri anni. Sì è così la società recepisce le istanze di novità le "sovrastrutture" politiche le rifiutano in toto. Questo scollamento è pericoloso perchè rischia di diventare un dialogo fra sordi e soprattutto illiberale e mette a rischio il sistema in quanto l'allontanamento delle due sfere provoca un collasso che è a tutto danno del paese. Essendo pessimista sulla possibilità di riavvicinamento io auspicherei che i laici una volta tanto abbiano uno scatto di dignità e si facciano partecipi delle questioni, ma ne dubito perchè la strategia è esattamente opposta.....c'è da sperare nei radicali? a questo punto si!!

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